Quando qualcosa di nuovo approda sulle nostre coste, si tende a essere diffidenti, ad annusare l’odore e le forme che si porta addosso. E il RAAA è nuovo di pacca, il festival di arte performative contemporanee che ha scelto Brescia, per ragioni di appartenenza, come terra natia e che ora provo a raccontarvi per rompere le barriere della diffidenza e andare alla scoperta di qualcosa che forse è veramente nuovo. Alla base dell’approccio che porteranno c’è uno scioglimento totale delle barriere tra i linguaggi, il festival si basa su contenuti trasversali che si appoggiano a linguaggi come musica, performance, installazioni, virandone l’approccio e la finalità verso altro. Questo è stato il criterio con cui i direttori artistici e fondatori di BAO, Gabriele Mitelli e Fabrizio Saiu hanno lavorato, assemblando una tre giorni che si concentra sul rapporto tra performance e spazio pubblico, promuovendo modalità di partecipazione comunitarie e collettive nella produzione e nella fruizione delle opere e sostenendo la diffusione di pratiche pensate al di là dei confini disciplinari.
Gli artisti e le artiste coinvolte sono tanti e ciascuno di loro proviene da un panorama di ricerca e sperimentazione, sia italiano che internazionale, con pratiche che sfuggono al mainstream generando produzione pure, con linguaggi ibridi e forme inaspettate.
Anche i luoghi scelti hanno una ragion d’essere, sono posti pubblici e privati, sedi centrali della vita della città, capaci di valorizzare la riscoperta del territorio.
Lasciatevi coinvolgere e stupire, approdare in terre sconosciute non è bello brutto, è avventuroso.
QUI potete trovare il programma completo e tutte le informazioni necessarie per conoscere e vivere il festival.
Written by Annika Pettini