Xing presenta a Raum la sessione di expanded cinema con laser e suono Soap dell’artista multimediale fiammingo Floris Vanhoof, spericolato sperimentatore fiammingo che innesta in strane macchine combinatorie circuiti musicali auto-prodotti e sistemi di proiezione ottica di varia natura.
Vanhoof costruisce i propri strumenti per scoprire il confine tra immagine, luce e suono. Come un media-archeologo, mette a confronto un pubblico viziato dalla tecnologia digitale con il tremolio della pellicola (16mm e 35 mm). La scelta di utilizzare tecnologie analogiche è voluta: serve a sfruttare la ricca gamma dinamica che offre e la maggiore intelligibilità del processo realizzativo. Vanhoof cerca modi per creare nuove immagini con vecchi media, traducendo il suono in immagine e viceversa, e connettendo un media al -non necessariamente compatibile- altro. Nel nuovo progetto di expanded cinema presentato a Raum, Soap, un laser scintilla attraverso bolle di sapone e dei foto-diodi che ‘ascoltano’ le onde luminose mentre si flettono attraverso superfici in continua evoluzione. Le bolle che scoppiano producono schiocchi dinamici e i fotoni diffratti attraverso movimenti microscopici di sapone liquido creano glissandi tradotti in fenomeni acustici. La superficie dello schermo si trasfigura in evoluzioni multidimensionali, dove la traduzione da un mezzo in un altro ci permette di scoprire come funziona la nostra percezione e quali nuove prospettive emergono.
Written by LR