La Specola di Firenze è uno dei Musei, se non il Museo, di Scienze Naturali più antico d’Europa e del mondo. Sta per compiere 250 anni e in attesa del compleanno si sta rimettendo a nuovo dal 2019. Inutile dire che avrebbe già voluto riaprire ma la storia dal 2020 è andata come è andata ma, in attesa degli ultimi ritocchi, hanno sviluppato una collaborazione unica con Fondazione Prada. La collezione più preziosa all’interno della Specola è quella delle cere anatomiche: uno spettacolo così incredibilmente umano che lascia spazio solo alla fascinazione, a discapito dell’impressionabilità. Corpi umani rivoltati magistralmente e raccontati nelle finezze della cera da veri e propri maestri che in essi hanno dissolto la morte. Riuscire a compiere l’operazione di farli uscire dalle mura fiorentine e portali a Milano, è davvero una dimostrazione di coraggio e di forte volontà e di questo un po’ ringraziamo e un po’ titubiamo. La fragile bellezza delle sculture è lampante, delicatamente appoggiate nelle loro teche, risvegliano curiosità represse, piccoli piaceri perversi e moti di stupore. Il nostro corpo è davvero una macchina sorprendete e perfetta da risultare poetica anche da sbudellata. I vincoli per fruire tutto ciò sono tantissimi e una certa lontananza dalle teche è quasi frustrante per occhi mai sazi, ma il rispetto delle preservazione giustamente la fa da padrone. Tutto questo è al secondo piano, mentre nel Podium della Fondazione troneggia una sala con un breve video di David Cronenberg. Il regista è stato coinvolto apposta per la mostra e ha potuto interagire con le cere per le riprese partendo da una innegabile estasi dei volti delle donne sezionate. Ripeto, la poesia è innegabile.
Written by Annika Pettini