Per la sua prima mostra personale istituzionale in Italia, Giulia Andreani presenta L’improduttiva, progetto composto da un corpus organico di nuovi dipinti, tra cui alcuni grandi formati, e di acquerelli concepiti per la Sala Sud della Collezione Maramotti.
Il lavoro di Andreani origina dall’elaborazione di memorie collettive, da frammenti di storia che rischiano di essere perduti, che l’artista recupera e trasforma in articolate composizioni pittoriche, in collage visivi costruiti per corrispondenze.
Sua fonte primaria di ricerca e ispirazione sono gli archivi, e in particolare gli oggetti dell’era analogica che essi racchiudono: lettere sbiadite, documenti ormai ingialliti e soprattutto stampe fotografiche in bianco e nero che l’artista seleziona, raccoglie e filtra in modo non lineare, restituendone gli elementi essenziali.
Guidato da un approccio di ricerca non ortodosso – in cui le immagini del passato sono metabolizzate attraverso la soggettività dell’artista – il lavoro di Andreani è teso a far riemergere persone invisibili e fatti dimenticati, luoghi e momenti spesso indissolubilmente legati all’esperienza storica, sociale e culturale del genere femminile. In molte delle sue opere Andreani, che si definisce una pittrice-ricercatrice femminista, si e ci interroga analizzando i modi in cui le donne sono state considerate e rappresentate in epoche diverse, evidenziandone le dinamiche di potere sottese e giungendo a scardinare stereotipi di genere.
Il suo “fare pittura con la fotografia” è alimentato da un rimpasto di tensioni latenti e di figure passate che, riattivate, diventano sentinelle del presente.
ORARI:
Giovedì e venerdì 14.30 – 18.30
Sabato e domenica 10.30 – 18.30
Chiuso: 1° novembre, 25-26 dicembre, 1 e 6 gennaio
Written by LR