“Imagine This Is A High Dimensional Space of All Possibilities“, l’ultimo album di James Holden, voglio considerarlo come una sorta di annullamento di tutte le coordinate spazio temporali. Una sorta di viaggio fluttuante in cui tutti i possibili riferimenti musicali si sgretolano ma contemporaneamente si autogenerano grazie ai loop sonori che solo Holden sa creare.
“L’ultimo album è l’opera più completa dell’artista inglese”, si dice sempre così di solito, ma stavolta credo sia indiscutibilmente vero: in questa alta, o altra, dimensione di tutte le possibilità ci sono racchiusi più di 20 anni di musica “alla Holden”, ma non sotto forma di best of, bensì come una composizione sonora che assembla tutte le influenze di James. Una carriera iniziata con quegli squarci nelle nuvole (A Break in The Clouds) in un cielo rosa (The Sky Was Pink), club anthem che hanno estasiato una generazione di clubber (ormai quarantenni), proseguita con il passaggio a una psichedelia a tratti distorta, ma senza abbandonare un po’ di drum beat che fanno sempre bene (The Inheritors), per arrivare a una spiritualità lisergica (The Animal Spirit) vissuta in un viaggio in Marocco con Floating Points. Alla fine di questo percorso ci trovi l’ultimo album di James Holden: una jam session trance sintetizzata con il fluido groove sciamanico di una notte rivissuta al rallentatore.
Ad aprire questa experience la diffusione acusmatica della sequenza di trenta minuti tratta dall’ultima delle Dodici Stazioni dell’ungherese Ákos Rózmann (1939-2005), per molti anni organista della cattedrale cattolica di Stoccolma, autore di alcuni monumentali cicli di composizioni di musica concreta dalle sonorità altamente drammatiche, con titoli spesso ispirati dalla liturgia della Messa.
Quando stasera entrerete al San Fedele, dopo aver preso posto, lasciate che il suono vi disorienti, riconsiderate la dimensione fisica in cui siete, abbandonatevi al trasporto della musica e solo allora ci saranno tutte le possibilità che godiate al meglio di questo evento.
“Get Together“, come direbbe Holden flirtando con Madonna – per chi non conoscesse questa inaspettata collaborazione, NdR.
Written by ezt