“May You Live in Interesting Times” era il titolo della Biennale d’arte del 2019. I tempi interessanti sono intesi però come tempi difficili, sfidanti, complessi sia da vivere che da interpretare. Ciò non toglie però che possano essere tempi affascinanti, belli e spaventosamente sublimi.
Quello che andremo a vivere questa sera nella sonorizzazione del libro del profeta Geremia alla chiesa San Fedele (non all’auditorium) potrebbe ricadere in questa definizione di “Interesting Time”: un evento bello e complesso dove non si assisterà solo al live di Nicolas Jaar.
Il libro racconta i quarant’anni di lotta del profeta che esorta il popolo del regno di Giuda alla conversione, alla pratica della giustizia e al ritorno alla fedeltà verso Dio senza ribellarsi ai babilonesi che avrebbero altrimenti raso al suolo Gerusalemme. Geremia morirà inascoltato, deriso e gettato in una cisterna di fango e la città verrà incendiata distrutta dall’esercito di Nabucodonosor di Babilonia. Inizierà così il tempo dell’esilio del popolo di israele ma il profeta annuncia anche il ritorno in patria dopo cinquant’anni sotto il regno di Ciro il Grande.
ESECUZIONE
Sacra rappresentazione
INTRODUZIONE:
Esergo, Le due vie
PARS I Vocazione di Geremia
PARS II Infedeltà e apostasia
PARS III Esortazione al ravvedimento e alla pratica della giustizia
PARS IV Profezia: minaccia del Nord
PARS V Persecuzione del profeta
PARS VI Distruzione di Gerusalemme ed esilio
PARS VII Lettera di Geremia agli esiliati
Le letture dei testi del profeta verranno contrassegnate da una filigrana musicale in riferimento al contenuto e realizzate dal gruppo Ars Discantica con sequenze elettroniche e voci. Le tre Leçons de ténèbres di François Couperin per due soprani e continuo, con i testi in latino delle Lamentazioni di Geremia, costituiscono un commento musicale agli eventi difficili di quel momento storico, ma attraverso l’uso di un tono mite, con un dolce e continuo invito al pentimento: Jerusalem, Convertere ad Dominum Deum tuum (Gerusalemme, Convertiti al Signore Dio tuo). I tre interventi di Nicolás Jaar rispondono invece alle parti III, IV e V di massima intensità drammatica del testo biblico: esortazione al ravvedimento; profezia; persecuzione e sofferenza interiore del profeta.
Sarà interessante vivere questa sacra rappresentazione e vedere come verrà strutturata con l’interpretazione dei lavori di François Couperin (1668 – 1733), organista e clavicembalista legato alla nobiltà di Parigi e Versailles, da parte di Ars Discantica e con il live di Nicolas Jaar.
Nicolas ha ormai abbandonato le passioni o i turbamenti che lo legavano al clubbing, una parentesi durata comunque poco e costellata di altre produzioni che facevano sempre emergere il talento di Nico come sperimentatore sonoro. Da “Space is Only Noise” siamo arrivati a “Cenizas”, che vuol dire cenere e che è l’ultimo suo album da solista: un’antitesi di “2017-2019” con il moniker di Against All Logic dai forti richiami al dancefloor (ceneri del clubbing?)
“Cenizas” è un album del 2020 che possiamo definire il lavoro più spirituale di Nicolas, lo percepite appena fate play sulla prima traccia e poi vi addentrate nell’ascolto.
Un album in cui Nicolas prova a fare un percorso di purificazione (le tracce sono il risultato di un periodo di isolamento) che però non trova una grande luce perché Nicolas stesso dice di provare ad allontanarsi dalla negatività del mondo ma questa la ritrova nella musica. “Cenizas” risulta essere quindi anche un album nichilista di un artista inquieto, sensazione che ritrovate nelle tracce “Agosto”, “Gocce”, “Rubble” mentre “Mud” è una marcia nell’oscurità. Godetevi però anche il piano di “Garden” e l’esoterismo orientale riverberato di “Xerox”.
Difficile dire cosa di questo ultimo album ritroveremo nell’esecuzione alla chiesa San Fedele, sicuramente sentiremo vocalizzi mistici, sintetizzatori elettronici, ambient contemporanea ed echi.
Dicevamo che sono periodi interessanti e difficili, ma la contestualizzazione sonora di questo appuntamento di INNER_SPACES ha decisamente una vocazione sublime: “May tonight we live in Sublime Time“.
Written by Emanuele Zagor Treppiedi