Come suggerisce il titolo, è il concetto di “circolarità” a ispirare la nuova produzione originale della Classica Orchestra Afrobeat, l’istrionico ensemble da camera diretto da Marco Zanotti, giunto al quarto album dalla sua fondazione nel 2011.
In ciascuno dei suoi lavori di composizione o arrangiamento si indaga un territorio di confine tra la musica colta europea e diverse storie, musiche o tradizioni provenienti dall’Africa, a partire dal primo album dedicato interamente a Fela Kuti (da qui il nome dell’ensemble) e passando per l’epica mandinka “Regard sur le Passe” insieme a Sekouba Bambino e Baba Sissoko (nel 2013) o infine con “Polyphonie”, album del 2017 insieme al cantante camerunense Njamy Sitson.
Nell’album CIRCLES (ed. Brutture Moderne, 2023) è presente come ospite speciale la cantante maliana Rokia Traore nella traccia “Ka munu munu”, mentre nella messa in scena dal vivo ci sono le sculture e le scenografie originali a cura di Nikki Rifiutile della Mutoids Waste Company
In CIRCLES l’elemento chiave è il metallo, sapientemente forgiato dall’essere umano, quello della mbira, del gong o dell’upcycle rappresentato dalle sculture dei Mutoids e dei gioielli di scena che Marcello Detti ha ricavato da vecchi strumenti ad ottone. Il repertorio è originale ad eccezione di un antico brano della tradizione degli Shona dello Zimbabwe.
Con un organico di 14 musicisti, in equilibrio tra barocco e contemporaneo e proponendo scenari di forte impatto sonoro e visivo, si tenta una rappresentazione di un futuro prossimo in cui l’umanità volgerà lo sguardo finalmente in alto, verso una vita più dignitosa e sostenibile, innescando una profonda riflessione sulla convivenza in un ambiente in cui tempo e vita non sono linee rette, bensì Circles a spirale infinita.
Written by LR