Uno dei film di fantascienza più sottovalutati degli anni Novanta? È italiano, si chiama Nirvana. Il regista è Gabriele Salvatores, che nel 1997 spiazzò tutti gli spettatori che fino a quel momento lo avevano seguito, ammirandolo per le sue commedie malinconiche, tra viaggi, amicizie fraterne e tradimenti, da Marrakech Express a Mediterraneo, da Turné a Puerto Escondido. All’improvviso, la svolta che non t’aspetti: un’opera innovativa, premonitrice, visionaria, antecedente allo shock politico di Matrix, ma debitrice delle suggestioni e dell’oscurità futuristica di Blade Runner. Forse “troppa roba” per il pubblico dell’epoca, che era abituato ancora alle battute e alle pacche sulle spalle di Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio. Oggi, quasi ventisette anni dopo la sua uscita, è arrivato il momento di guardare Nirvana con altri occhi e di riscoprire una pellicola che forse continua a non avere eguali nel cinema italiano. L’occasione per (ri)assaporarla in versione restaurata (aka l’ideazione e la direzione artistica dell’evento) la dobbiamo a Tyler Ov Gaia e NUL, collettivo attivo nel promuovere eventi multidisciplinari e fuori-formato, e sarà mercoledì 15 maggio all’Anteo CityLife.
Gabriele Salvatores definisce così la sua creatura “uno dei primi film con effetti digitali tutti creati qui in Italia, allora non si praticavano molto gli effetti al computer. Molti spettatori rimasero spiazzati, poi si accorsero che si stava parlando di cose che avremmo vissuto realmente e che stiamo vivendo. Il Metaverso è esattamente l’applicazione di Nirvana”. E quindi l’invito è di immergersi in un universo ambientato in un ipotetico dicembre 2005, in cui un inventore di videogiochi (Christopher Lambert) attraversa una crisi personale, perché un virus ha alterato la sua ultima produzione, Nirvana, in procinto di essere distribuita in tutto il mondo ma il cui protagonista chiede di essere liberato e di vivere nel mondo reale: per accontentarlo si dovrà ricorrere a un pirata della Rete e a un’esperta di hardware. Questi ultimi sono interpretati da Sergio Rubini e Stefania Rocca, entrambi alle prese con ruoli audaci, coraggiosissimi. Attuale, stravagante, profetico: Nirvana è un trip immaginifico da non perdere.
Written by Emiliano Dal Toso