Presentazione degli esiti di tre esperienze artistiche che si sono realizzate a DOM anche grazie all’ospitalità delle artiste e degli artisti in residenza creativa.
Il 20 giugno alle ore 21:00 LAMINARIE ospita l’ensemble di archi del Teatro Comunale di Bologna che eseguirà in anteprima i brani che faranno parte della colonna sonora del film documentario “Il Pilastro”, prodotto da Mauro Bartoli per Lab Film, regia di Roberto Beani. Il film nato da un’idea di Bruna Gambarelli si realizza in collaborazione con LAMINARIE e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna Film Commission.
Il breve concerto sarà diretto dal maestro Paolo Mancini Violino di spalla dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Le musiche sono composte da Stefano Pilia, musicista e interprete versatile. Il suo lavoro abbraccia l’esecuzione strumentale, i processi di registrazione e produzione e concentra sull’esplorazione delle qualità sinestetiche del suono, delle sue interazioni con lo spazio, il tempo e la memoria, considerando l’esperienza sonora come un terreno fertile per l’indagine filosofica e creativa. La sua carriera musicale è caratterizzata da una vasta gamma di collaborazioni e sperimentazioni, che spaziano dalla musica classica al rock sperimentale e all’elettronica.
A seguire, dopo una breve pausa, la presentazione al pubblico del primo studio dello spettacolo Inquisizione. Voce, vento e moltitudini dell’attrice e autrice Mirella Mastronardi. Se da una parte le inquisizioni sono state il riflesso delle società che le hanno prodotte, parlare di inquisizione significa stare su una strada che giunge a noi, nella relazione tra le forze contrapposte mentre si costruisce la stabilità di un gruppo sociale, di un governo, di una religione, sotto l’impulso dell’istinto di conservazione; significa, inoltre, pensare l’ingranaggio della gestione del dissenso, del controllo di chi si vuole libero, del bisogno di un capro espiatorio che mostri al resto della società quale strada seguire. A partire da queste scintille, con un libero attraversamento di materiali storici e documentali, prendono forma tre figure che sono allegorie di altrettante moltitudini – una sarta, una medichessa, un eretico – disposte in una curva del tempo che, mescolando le angolazioni, indicano la luce che sempre illumina la libertà del pensiero, non scindibile dalla dimensione spirituale che l’essere umano esprime. Mirella Mastronardi si muove tra la recitazione in teatro e multimedia, il canto, la scrittura e la direzione artistica di media digitali nel settore della cultura. Il suono dello spettacolo è pensato insieme al sound designer Diego Schiavo, che lo ha realizzato con la collaborazione di Riccardo Calanca.
Written by LR