«[…]Dun know say I’m the hot topic
Only a killer can kill a killer, so stop it
Anytime I put out my Killing Time CD
Boy better go online and cop it»
Era il 2016 quando l’etichetta Deep Medi faceva uscire Topper Top, una delle tracce più rilevanti dell’ultimo decennio per quel che riguarda il mondo a cavallo tra dubstep e grime, dove le frequenze sub sono dominate da una bassline mentre le medie dalle voci degli MC; uno dei tre MC a partecipare su questo legendary tune è Patrick Knight AKA Killa P – che considerata la partecipazione in Skeng, possiamo dire abbia un’abitudine a presenziare su canzoni leggendarie -, e il testo che potete leggere in apertura sono le lyrics con cui Killa chiude la sua strofa. Otto anni dopo, quella chiusura prende ufficialmente un senso e Killing Time è il primo LP di Killa P uscito da più di 10 anni a questa parte.
Quello che forse neanche Killa avrebbe potuto immaginare otto anni fa è che questo attesissimo album sarebbe stato prodotto da un collettivo di italiani, più precisamente toscani, che sempre negli ultimi 10 anni abbondanti ha avuto modo di mettere un pin su Firenze per quella che è la mappa internazionale della UK Bass: la Numa Crew. Per chi non la conoscesse, è il caso di fare un ripassino: attivi dal 2005, la Numa è la principale importatrice ed esportatrice di Bass music nelle sue forme più canoniche dentro e fuori dall’Italia. È praticamente dalla nascita di dubstep e grime che la crew di Firenze cerca di ritagliare uno spazio per sè all’interno della scena e per la cultura all’interno del nostro paese, e a distanza di quasi venti anni il risultato è abbastanza evidente: ospitate e radio show su Rinse FM e NTS, presenza nelle lineup dei maggiori festival di questa scena – uno su tutti l’Outlook Festival -, e collaborazioni con producer ed MC dei più storici e rispettati della scena londinese. A tratti sembra più facile vederli o ascoltarli da canali ed eventi situati su suolo inglese che su quello italiano.
Quello con Killa è un album coronazione del lavoro fatto dalla Numa negli anni, uno statement di ciò che la Numa restituisce al mondo UK Bass: portare uno dei principali MC della scena a chiudere il suo album in sospeso da anni. Come riferisce proprio Killa in una recentissima intervista avvenuta su NTS, è grazie alla Numa che Killa riesce a trovare il supporto e la famiglia giusta – tema riportato anche nella seconda traccia dell’album “Family” – per portare a termine questa missione lasciata in sospeso. Un album che racchiude in toto il sound di Killa P, con influenze ad ampio raggio dallo spettro per intero di tutti i generi derivati dalla sound system culture: raggea, dub, dancehall, grime, dubstep, dnb e anche una jungle version di Leng, sequel di Skeng. Il tutto con una produzione curata dalla Numa che si allinea al sound bass contemporaneo, con una pasta più in HD e con qualche influenza moderna, come i piattini terzinati tipici della Drill.
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Killa e la Numa hanno già presentato l’album live in Inghilterra, e questo weekend arrivano prima a Firenze e poi a Milano per fare quello che sanno fare meglio: creare il panico nel dancefloor con un fresh cut dubplate. E mentre io aspetto che Killa rilasci anche questo unreleased che ho ascoltato al Dekmantel e che mi ha mandato in pappa il cervello come solo una hit inacessibile sa fare, noi tutti appassionati di questa cultura possiamo prepararci, gunfinger alla mano, ad “uccidere il tempo” dal vivo godendoci questo picco assoluto di collaborazione tra ITA e UK Bass.
Ci vediamo Sabato al Leoncavallo.
Written by Tommaso Monteanni