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Fri 24.01 2025

Gabber Eleganza

Where

Circolo Magnolia
Via Circonvallazione Idroscalo 41, 20090 Segrate

When

Friday 24 January 2025
H 23:00

How much

€ 13 + Tessera Arci

Contacts

Sito web

Per inquadrare l’intento del progetto Gabber Eleganza si può partire da una riflessione sul nome scelto da Alberto Guerrini per l’archivio fotografico aperto nel 2011 su Tumblr, che poi ha mantenuto come suo nome d’arte da dj: un epiteto simbolico ed enigmatico allo stesso tempo che descrive sia l’attaccamento sia l’evoluzione e forse rivoluzione dell’ambiente gabber, rendendo il progetto un ibrido con diverse sfaccettature. “L’approccio era quello di dare qualcosa di inaspettato per creare proprio un’altra visione della faccenda, distruggere uno stereotipo,” Alberto racconta, “ infatti Gabber Eleganza sono due nomi agli antipodi, per quello che la gente può pensare, ma in realtà sono due mondi che si abbracciano. L’idea che c’era dietro al blog era costruire un mondo mio, questo poi si è evoluto nel progetto artistico musicale, ma tutto parte dall’archivio web”. 

Il blog nasce nel 2011, in un periodo in cui Alberto aveva smesso di frequentare assiduamente i luoghi della scena hardcore, portando testimonianza di quel mondo, con l’occhio nostalgico di una persona che lo ha vissuto. In quegli anni aveva perso interesse per le serate ma non per la musica e per il fenomeno culturale e sottoculturale relativo ad essa, cominciando ad ampliare il suo raggio di conoscenza musicale e avvicinandosi ad altri generi come speedcore, breakcore, drum’n’bass, jungle, reggae e hip hop. “L’hardcore è stato un punto di partenza per scoprire altre cose, fare altre esperienze, e questo mi ha portato a capire che esistevano modi diversi di intendere e di suonare l’hardcore che non erano per forza relegati all’essere un gabber: in Germania si ballava in un modo, in Inghilterra in un altro, nei free party l’hardcore si approcciava in un altro modo ancora”

Ci troviamo così a parlare del movimento gabber internazionale e poi italiano, che era molto collegato alle curve degli stadi, le quali spesso e volentieri abbracciavano un estremismo di destra. Il fenomeno però nasce come apolitico, i rave erano quei luoghi in cui neri e bianchi si trovavano a ballare insieme. Si trattava di un fenomeno giovanile molto naif e genuino, per poi prendere una connotazione politica per via del collegamento con gli ultras. I media hanno posto l’attenzione su quella fetta di gabber che facevano parte anche del mondo degli hooligans. L’estetica skinhead ha pervaso il panorama hardcore di tutta Europa, ma in Italia aveva una presa più modaiola, non legata strettamente alle ideologie, ed è anche la credenza che l’ambiente gabber fosse fascista che ha spinto Alberto ad aprire il blog, per testimoniare che esistevano altre sfaccettature del movimento. Attualmente l’hardcore e la gabber prendono le distanze dalla politica perché non si tratta più di un fenomeno di nicchia ma di una vera e propria industria musicale. La politica non fa fruttare l’industria, di conseguenza l’immagine del movimento olandese e di tutti gli altri movimenti europei è stata ripulita. 

Ci spostiamo sul presente, sull’atmosfera attuale, l’act di venerdì e cosa significa suonare oggi. L’ispirazione parte chiaramente sempre dal contesto storico e sociale in cui viviamo: “non si può prescindere da una consapevolezza di quello che accade nel mondo che ci circonda, e ascoltare in questo caso quell’incazzatura che si respira nelle città come Milano. La musica è contestuale al mondo in cui si propaga.” L’intento di Alberto è quello di unire e dialogare con due tipi di pubblico diversi: uno che non c’entra e non conosce l’ambiente gabber e magari ha anche un’idea distorta della scena hardcore proprio per gli stereotipi che la accompagnano da quando è nata, e quello conservatore dell’hardcore per fargli capire che “c’è una forza nell’hardcore che è molto più vasta rispetto a un sistema”. Questo desiderio di creare un ponte tra due mondi accomuna anche la visione dell’etichetta nata dalla mente del dj Never Sleep, che “raccontando un’attitudine più che un suono” racchiude progetti ed artisti che connettono l’hardcore ad altri generi all’interno di progetti in cui si manifesta in forme e sembianze differenti, dalla più concettuale alla più violenta.

Partendo da queste riflessioni la curiosità verso cosa stia riservando per il suo pubblico il dj in vista della serata di venerdì è sempre più alta e non smentendosi Alberto ha intenzione di fare qualcosa di “dark, un po’ come i momenti scuri che stiamo vivendo, oppure proprio per lo stesso motivo fare qualcosa di completamente happy; dato che si tratta di 5 ore di set ci sarà tanto eclettismo, il resto si vedrà in base all’andamento della serata. Mi preparo per i set lunghi ascoltando tanta musica, ma poi la decisione la prendo in base a come va il dancefloor. Mi piace creare l’intensità in maniera organica e lenta, in una costante crescita tra alti e bassi ma sempre più su, con momenti più felici e altri più introspettivi, in cui porto il pubblico nella paranoia, nel limbo, nei loop, per poi cambiare con qualcosa di più sensuale.” 

Quella di venerdì sarà una serata particolare perché non ci saranno artisti né in apertura né in chiusura, il dancefloor sarà interamente affidato a Gabber Eleganza e la differenza che si intuisce tra un set da 2 ore e uno di 5 sta nel fatto che se nei set da 2 ore il mixaggio è molto veloce, nelle 5 ore di set i mixaggi diventano più fluidi, lunghi, dilatati, dato che è difficile tenere l’attenzione alta, insieme all’adrenalina e le endorfine, con solo drop. “Nei set da 5 ore mi diverto molto perché posso suonare cose che non suono mai,” conclude Alberto, “sono situazioni di laboratorio in cui si hanno quei momenti in cui proporre cose veramente diverse, ti senti completamente con la musica e diventi un magma con essa. La sensazione che provo è quella per cui a un certo punto guardi l’ora e dici: cazzo è già finita!”.

Written by Anna Maffei