Polonia, Tripla Città, 1987. Il paese è in fermento, sospeso tra il passato sovietico e la promessa di un labile futuro democratico. Le strade vibrano di un’energia sovversiva, mentre il fermento della scena underground urla e pretende il cambiamento imminente. Ela (figura realmente esistita), cantante post-punk affetta da disturbo bipolare, è l’anima di questa rivoluzione, incarnando lo spirito anarchico di un’epoca in cui ogni convenzione è lì per essere smantellata, senza compromessi. La sua storia, raccontata con una vertigine identitaria dalla figlia Lena Góra, diventa il ritratto di chi sfida se stessa e il sistema, esplorando con audacia temi come utopia, distopia, disillusione libertà e tensione tra idealismo e norma. Olga Chajdas, con il suo secondo lungometraggio, firma un ritratto che non solo racconta una figura complessa, stratificata e affascinante, ma riflette con lucidità sul cambiamento sociale i cui effetti sono ancora oggi in corso, e sulle sue contraddizioni.
Written by Benedetta Pini/77