Già stare al passo con tutti gli eventi culturali che ci sono in città non è cosa semplice, ci vuole energia. Seguirli fuori porta diventa quasi un’impresa. E quindi la soluzione è selezionare e capire cosa vale la pena scegliere. Zero suggerisce una mostra a Piacenza, con tanto di gita e pranzo, dato che la cittadina è famosa anche per quello. Perchè c’è una galleria che tratta artisti giovani e sperimenta un po’. Si tratta di Placentia arte che dedica una mostra personale a Davide Allieri che, prima della bi- personale presso la Fonderia Battaglia a Milano per l’estate 2016, ha qui sviluppato un percorso di opere completo e molto raffinato racchiudendo un percorso di circa due anni di pensiero e creazione di opere. Le tematiche sono diverse, partendo da un tributo al vuoto. Un vuoto come forma di riflessione attraverso teche eleganti e molto grandi che contengono il nulla ideale, o il nulla da pensare: quella stasi emotiva e pratica con cui quotidianamente ci scontriamo oggi. Un incipit di percorso apparentemente freddo che prosegue, nella seconda stanza, con delle opere che rimandano a tracce di passato: dei calchi architettonici in gesso che riprendono i perimetri di una casa. Calchi appoggiati a terra come macerie bloccate nel tempo, un mood romantico che viene ripreso in sette eleganti disegni in cui l’artista bergamasco interviene con del colore, disegnando elementi apocalittici sopra un’immagine antica. Romanticismo e catastrofe che vengono poi racchiusi nel finale da una tenda che restituisce al fruitore l’illusione che nasconda qualcosa. “Interlude” è il titolo dell’opera, posizionata di sbieco, per invitarci a uno spettacolo che non c’è. O che abbiamo appena visto.
Written by Rossella Farinotti