Da una parte abbiamo i Boredoms, formazione giapponese fondata da Yamataka (già Yamatsuka) Eye nel 1986. Per inquadrare il tipo, Eye veniva dall’esperienza con gli Hanatarash, passati alla storia per un concerto che consisteva nel distruggere il locale con una scavatrice. Partiti da territori noise, i Boredoms sono arrivati a suonare una specie di musica totale, psichedelica, fatta di continue ascese e dalla fortissima componente ritmica e ripetitiva, per certi versi una sorta di evoluzione ed espansione del minimalismo e della sua induzione a uno stato di trance. Dall’altra parte abbiamo l’Hangar Bicocca – splendido spazio per l’arte contemporanea – e in particolare la grande sala, estremamente suggestiva, che ospita l’installazione permanente “I sette palazzi celesti” di Anselm Kiefer. Non abbiamo molte informazioni in più: non sappiamo come le due cose si mescoleranno, con quale formazione si presenteranno i Boredoms (quella più o meno standard a quattro elementi?), quanti batteristi ci saranno (i concerti della serie Boadrum, per esempio, li hanno visti in numero variabile da sei – con quattordici chitarristi – a ottantotto), che cosa suoneranno. D’altro, sappiamo soltanto che si tratta dell’unica anteprima di Terraforma, il bellissimo festival – giunto alla terza edizione – che si svolgerà a luglio nel bosco di Villa Arconati, che è una data unica, e che è la terza volta in assoluto che il gruppo giapponese viene in Italia (quella precedente fu un live indimenticabile all’Interzona di Verona, nel 2007). Ma soprattutto sappiamo una cosa: che bastano queste poche informazioni perché la serata già si prospetti come qualcosa di assolutamente imperdibile.
Written by Federico Sardo