«Raccontami una storia» mi chiede qualche volta mio figlio, «però una di quelle inventate da te». La domanda per qualche tempo mi ha messo in difficoltà, finché ho avuto l’illuminazione: perché non provare a raccontargli qualche libro che ho letto, o qualche storia interessante che ho sentito? «C’era una volta a Londra (“La stessa città di Peter Pan?”, “Sì, la stessa, ma in un quartiere molto più lontano dal centro”) Benjamin, un bambino povero e abbandonato dai genitori e dai fratelli, che trovava rifugio dalla nonna. Era molto timido, ma gli piaceva cantare e leggere le poesie. Imparò anche a suonare il pianoforte da solo! Purtroppo quando nonna morì diventò molto triste e partì per Parigi (“La stessa città di Ratatouille?”, “Esatto, proprio quella!”), dove dormiva per strada e per guadagnare qualche soldo si esibiva in metropolitana (“Ah sì, una volta gli abbiamo visti anche noi”). Era talmente bravo che qualche viaggiatore gli fece dei video e li mise su You Tube (“Quello dove guardiamo le canzoni!”), i video furono guardati da così tante persone che Benjamin diventò un pianista e cantante famoso. Una volta venne anche a Milano, e fece un concerto bellissimo con tanto di omaggio a Lucio Dalla (“Quello di Balla balla ballerino?”, “Proprio lui!”), che era morto da poco. Quel giorno cantò Caruso, e si stupì che il pubblico italiano non conoscesse bene il testo (“Papo, perché è morto Dalla?”)».
Non mi andava di finire la storia sul più bello, per cui gli ho risposto così:
«Ma sì, è la vita che finisce ma lui non ci pensò poi tanto/anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto».
E giù domande fino a mezzanotte…
Stasera Benjamin torna a Milano, in un luogo fantastico per la musica, almeno per la sua musica. Penso che ci andrò con mio figlio, ma non so se raccontargli che il protagonista del racconto è proprio il pianista che andremo ad ascoltare. Magari alla fine del concerto, o meglio ancora a casa, sotto le coperte, quando mi chiederà la storia della buonanotte.
Written by Simone Muzza