Con “Projections”, uscito nel 2015, Romare ha continuato ad esplorare il linguaggio musicale afro americano intrapreso nel 2012 con l’acclamato “Meditations on Afrocentrism”. Il suo album, mix di downtempo electronica, cadenza hip hop, bassline acide, voci frammentate e una gran quantità di samples vintage (che il nostro scartabella nei negozi e colleziona a profusione), è per palati sofisticati. A fine 2016 è arrivato “Love Songs: Part Two”, che sviluppa un discorso iniziato circa due anni fa con l’EP “Love Songs: Part One”. Lo sguardo al dancefloor rimane, ma tutto diventa più ipnotico, quasi psichedelico. Nei club in genere il suono di Romare si fa più house, ma certo non meno coinvolgente. Ci sta che stasera qualcuno accenni un six-step. Tu comincia a fare stretching.
In serata anche il nuovo progetto di Giulio Fonseco aka Go Dugong, nelle vesti di (Indian) Furs: una stratificazione di materiale sonoro interamente registrato in India nell’estate del 2016.
Written by ZAG