Un abito è un po’ come una seconda pelle. È il modo più immediato per mostrare una scelta di gusto, il carattere, l’identità, ed è la parte più esterna con la quale l’uomo si rapporta con il mondo. Ogni capo di abbigliamento si carica allora di ricordi: odori, pieghe e cuciture diventano elementi di un racconto, tracce di una storia.
Inevitabile dunque legare la presenza di 500 chilogrammi di oggetti disposti sul suolo all’immagine di una persona della quale non rimane altro che quell’abito a raccontarne l’assenza. L’installazione Réserve allestita da Christian Boltanski all’interno dell’ex bunker polveriera del Giardino Lunetta Gamberini lascia lo spettatore di fronte ad una disseminazione di storie dalla quale attingere – come una riserva appunto – per la ricostruzione di un’individualità.
Lo spazio dalle originarie funzioni militari, oggi luogo di riparo per senzatetto, viene trasformato dall’artista francese in luogo di memoria ispirato proprio alle mute presenze che oggi lo occupano come luogo di fortuna.
Abbandonata la monumentalità tradizionale della verticalità dell’opera, Boltanski porta a livello terreno il gesto artistico innalzando al contrario l’oggetto comune. Il quotidiano, l’apparentemente banale, si trasforma in stra-ordinario, traccia di un esistenza passata, degna di attenzioni e senso di pietas.

Orari di apertura:
27, 28 giugno h 18 – 22
dal 29 giugno al 16 settembre: giovedì, venerdì, sabato h 18 – 22 chiuso nella settimana dal 14 al 23 agosto
dal 22 settembre al 12 novembre: venerdì, sabato domenica h 14 -18