Il primo Boiler Room non si scorda mai. Diretti dalla spiaggia con un costumino niente male e un pantaloncino sporco di panzerotto, io e i miei compari attraversiamo parte della Basilicata e della Puglia con una macchina di fortuna. Ruote che sfrecciano sull’asfalto mentre i nostri occhi si stupiscono ad ogni trullo che sbuca ovunque. Arriviamo al Viva Festival, “la vacanza pugliese di Club To Club”. Parcheggio alla Ace Ventura, zoccoletti ben saldi ai piedi, asciugamano addosso. Eccolo. Sale in consolle John Talabot.
Diventato celebre con il noto album “ƒIN”, Talabot è un dj e un producer spagnolo che il suono ce l’ha dentro. Lui è la prova vivente che l’elettronica morbida esiste e si muove lungo bordi nu disco con note che evocano una certa malinconia anni 80. Questo non significa che la musica di Talabot sia per sottoni tristi, tutt’altro! Quanto mi fa impazzire quando gli parte la vena afro, per non parlare dei pezzi tendenti all’ossessività techno. Non mi sorprende che il sensuale e selvaggio Tyler, padrone di casa a NUL, abbia scelto proprio Talabot per la notte milanese del 17 novembre – serata in cui c’è l’imbarazzo della scelta a livello di clubbing. Eppure io non ho alcun dubbio. ‘Sto giro si va al Plastic.