Non è facile riassumere in poche righe la carriera pluriventennale dei “lupi” norvegesi, ma soprattutto è ingiusto nei confronti del loro percorso artistico che vengano inseriti per superficialità nell’alveo della comunque sempre adorata galassia black metal. Questo perché il loro lunghissimo viaggio multiforme non è solo musicale – ma anche introspettivo – rispetto alla natura controversa dell’uomo e del suo ruolo all’interno della storia e della società. La parola d’ordine della band capitanata dal tatuatissimo Kristoffer Rygg, meglio noto come Garm, è infatti «no rules», o meglio ancora, libertà espressiva totale. Il vero punto di svolta, dopo i primi anni effettivamente legati all’Inner Circle di Mayhem e compagnia facepainted, è l’abbandono della Century Media per creare una propria label per garantirsi indipendenza, la Jester Records. Da lì il caos: da dischi fortemente influenzati dalla musica elettronica, ad altri registrati nel nome di “la musica del futuro è il silenzio”, fino a collaborazioni con i maestri del rumore come i Sunn O))). Ultimo capitolo della saga, il monumentale The Assassination Of Julius Caesar, dove gli Ulver si cimentano con la storia. Tu quoque, flanger, fili mi.
Written by Shinobu Hosokawa