Chi nel 2010 aveva circa vent’anni si ricorderà di un giro di boa musicale per certi versi rivoluzionario. Una contaminazione nata tra le frange elettroniche dell’indie e certe sonorità più morbide del dubstep anglofono, che portò a questo calderone definito post-dubstep – all’interno del quale alcuni dei rappresentanti più noti erano Jamie XX, James Blake e ovviamente i Mount Kimbie. Questi ultimi si differenziarono inizialmente per un forsennato utilizzo di campioni vocali come elementi ritmici e field recording, alternato a suonacci dubstep, indorati di romanticismo e maggiore orecchiabilità (vedi l’esordio Crooks and Lovers). Poi arrivò un secondo disco bellissimo per Warp – Cold Spring Fault Less Youth – , che-li-consacrò-alle-masse, all’interno del quale iniziarono pure a scrivere testi stupendi, oltre a collaborare con astri nascenti di quel periodo come King Krule. Oggi hanno da poco rilasciato un terzo lavoro in studio, Love What Survives e io, che ora di anni ne ho ventotto, ho capito di amare ciò che sopravvive come i Mount Kimbie.
Jacopo Panfili
VINCI CON ZERO
Zero e il Circolo Magnolia ti mandano gratis al concerto dei Mount Kimbie. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. I due vincitori saranno estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro il 17 novembre e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail. (si ricorda che per entrare è obbligatoria la tessera Arci)
E la serata continua con House Classic con Phra dei Crookers e Lele Sacchi.
Written by La Redazione