Nella lingua aymara la concezione del tempo è retrospettiva: per dire “ci vediamo domani” usano l’espressione “qhipurkama”, che significa “ci vediamo il giorno che è dietro”; il concetto di “andare verso il futuro” per loro è inconcepibile. Se l’imminente fine dell’anno e la prossimità del Natale vi mettono ansia, vi suggerisco di adottare la concezione temporale della lingua aymara. Se non avete tempo di imparare una nuova lingua allora non vi resta che affidarvi a We Play The Music We Love e gettarvi a occhi chiusi tra le braccia di Shanti Celeste e Kornél Kováks. Shanti Celeste si sta facendo strada nella scena internazionale da qualche anno, nonostante la sua attività di dj sia iniziata molto prima. Cilena di nascita, Shanti si trasferisce a Bristol a 17 anni, dove inizia a lavorare nel negozio di dischi della Idle Hands, per poi fondare la BRSTL insieme a Chris Farrell, con cui uscirà il suo primo 12 pollici “Need Your Lovin’ (Baby)”. Anche Kornél Kováks in questo momento si sta godendo il meritato successo, “The Bells”, a un anno dall’uscita, continua a far parlare di sé, un album in cui gli aspetti più eclettici e danzerecci della musica dance sono adagiati sui binari percussivi ed effervescenti dell’house. La serata si profila come un lungo fluttuare sotto un sole policromatico, forse lo stesso che scalda gli Aymara, tra house onirica e deep house. Qhipurkama!