Il tempo è ciclico. Ogni cosa torna, seppur rimasticata. A volte però, il “back to” assume dimensioni che fanno pensare. Ad esempio, negli ultimi anni sono uscite parecchie serate che hanno pescato a strascico negli 80 e 90, tanto nelle selezioni musicali, quanto nell’immaginario. La cosa può divertire, ma è sempre bene ricordare due cose: 1) la frase “oh, ma ti ricordi…” sta ad indicare che sei uscito dal tunnel del divertimento solo per entrare in quello di Caparezza 2) che le vecchie glorie qualche idea sul come mordere la vita ce l’avevano. Prendi Ciro Pagano. Impara a suonare la chitarra, bazzica con Andrea Pazienza e la crew della rivista Cannibale, si butta sulla new wave ed entra nei Gaznevada, poi si tuffa nella dance assieme a Stefano Mazzavillani e forma i Datura. “Yerba del Diablo”, “Eternity”, “Infinity”, “U.S.U.R.A, Datura, insieme, amigos”, Festivalbar, Deejay Parade, mega discoteche e cubiste. In poche parole, gente che dei singoli di cui sopra ha venduto non si sa quante centinaia di migliaia di copie e ha visto più avanti di parecchi di noi, che per non pensare a quanto la bolla immobiliare statunitense ci spaccherà il culo, andiamo a recuperare le audiocassette in soffitta.