Può il quartiere del transito per antonomasia, dell’andirivieni cardiopatico, non avere una scelta di bar o bistrot in cui soffermarsi per qualche minuto a sollazzare? Possono non esserci ristoranti e osterie per i viandanti, che altro non desiderano che essere satolli e panciuti appena scesi in città? Ma soprattutto, possono non esserci cocktail bar, birrerie e locali, in cui lasciarci un pezzo intero di serata? Ovviamente rispondiamo con un sonoro NO a tutte queste illazioni, a chi sconsidera il Quartiere Centrale per ripiegarlo tutto alla gravitazione della Stazione.
Possono non esserci ristoranti e osterie per i viandanti, che altro non desiderano che essere satolli e panciuti appena scesi in città?
Ovviamente, partiamo con le prossimità più estreme. Ostello Bello Grande è la prima tappa. E quale se non il luogo della sosta per eccellenza? Posti letti e convivialità, tavoli lunghi, tavolini e giardinetto per serate alla chitarra, chiacchiere in lingua e una popolazione di creativi che negli anni ha fatto degli spazi comuni dell’Ostello una specie di seconda casa. Un posto in cui andare per ascoltare le storie più bizzarre, questo è sicuro. Poi il nuovo Mercato Centrale, dentro i vecchi magazzini della Stazione, dove una sfilza di stand offre al viandante uno chic-street food fatto di gelaterie, pescherie, macellerie, birrerie, tartufi, lampredotti, Longoni e Bastianich. Sempre a ridosso della Stazione, all’angolo del Sottopasso Mortirolo, un dinosauro: l’Antica Gelateria Sartori sopravvive dal 1937 servendo un gelato cremoso con la spatola, come vuole la vecchia guardia. L’architettura è quella del transito, un’edicola all’angolo del sottopasso Mortirolo in cui raffreddare la calura d’estate. Tra gli storici, c’è anche il novantenne (del ’31) Caffè Panzera, bistrot noto ai più per la tenacia del caffè al fianco di Duca d’Aosta.
Abbiamo poi una specie di star. L’epica Gintoneria di Davide: di Davide Lacerenza. Non diciamo altro, il nome del locale e il nome del personaggio dicono già tutto da sé. Aggiungiamo Champagne e vida loca, e che se avete fortuna troverete anche nientepopodimeno che un altro dinosauro di nome Wanna Marchi appostato tra i tavolini.
Insomma, potremmo continuare. I confini culinari e beverecci di Centrale proseguirebbero con NICKS&Co, il binomio contraddittorio del rustico-pettinato e dalle vibes del proibizionismo americano, il Birrificio Italiano, Berberé per la pizza e Moebius, l’industrial chiccoso al sapore di tapas, burritos, piatti gourmet e dischi in vinile, e poi ancora Mastro Tortello, e via, con l’andirivieni della Stazione.