Cruente e succulente al tempo stesso, a tratti splatter e anacronistiche, eredità tangibile di un passato contadino che con vigore torna ad affacciarsi sulle tavole contemporanee. La frattaglia, con buona pace degli schizzinosi, è la quintaessenza del gusto, ingrediente dalle profetiche virtù rinforzanti e rigeneranti, povero solo sulla carta e mai nello spirito. Parliamo delle interiora dell’animale, quale esso sia, senza giri di parole ne sofisticazioni edulcoranti: la frattaglia viene dal basso o meglio viene da dentro, dalle viscere, e per questo è quanto più vicino alla vera essenza di ciò che può essere definito popolare. Animelle, rigaglie, trippa, cuore, fegato, in un crescendo di ricette antiche e meno antiche, rivisitazioni, rimaneggiamenti, che mantengono comunque alla base la tempra di questi piatti. Un sali e scendi di consistenze e sapori, non sempre di facile approccio, questo c’è da dire, il più delle volte riproposte con un approccio contemporaneo e con tecniche di preparazione attuali. Per questo vogliamo portarvi a spasso per la città in una Pulp Fiction gastronomica: in questi locali c’è il meglio della frattaglia che Milano può desiderare. Fritte, in umido, in insalata o alla brace, tra indirizzi storici dal taglio più tradizionale a quelli di ultima generazione, più freak.