Ad aprile c’era stato un primo assaggio di questo grande nuovo progetto di Martina Simeti, tornata a Milano dopo anni passati in Francia, in Africa e a Roma (tornata solo per metà del tempo, l’altra metà resta a Parigi): aprire uno spazio dedicato al rapporto tra arte concettuale e arte applicata, nel laboratorio di un argentiere in un vecchio cortile con i ciottoli e i rampicanti di zona Tortona. In primavera Martina aveva curato una mostra di Bernhard Schobinger nello studio di Turi Simeti, suo padre, mentre l’apertura del 25 settembre è una collettiva con Sylvie Auvray, Friedrick Becker, Ligia Dias, Aboubakar Fofana, Shilpa Gupta, GianCarlo Montebello, Viola Pisenti, lo stesso Bernhard Schobinger, Francesco Simeti, Grazia Varisco e Betony Vernon: una sequenza di nomi che rivela immediatamente l’eterogeneità del fenomeno, il significato di volta in volta diverso che il lavoro sul gioiello ha per ognuno degli artisti.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2018-09-15