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Paradiso Perduto

ZERO here: Attende Capossela

Contacts

Paradiso Perduto Cannaregio , 2540
Venezia

Time

  • lunedi 11–01
  • martedi c–h
  • mercoledi c–h
  • giovedi 11–01
  • venerdi 11–01
  • sabato 11–01
  • domenica 11–01

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Prices

Qual è la portata più buona del Paradiso Perduto? Le persone! L’atmosfera dello storico ristorante è ferma nel tempo, tra anarchia e vitalità dalla nascita dell’osteria nel 1979 su iniziativa di alcuni studenti universitari. Originariamente sede di una storica remiera del sestiere, è diventata un luogo dove abbracciare i capisaldi della ristorazione veneziana vicini vicini come la ciurma di una nave, accanto avventori provenienti da tutto il mondo. Come le vere osterie, Il menù cambia di giorno in giorno in base alla disponibilità del mercato ittico di Venezia e all’estro dello Chef, il monumento vivente Maurizio Adamo, consigliamo vivamente di chiedere al cameriere prima di ordinare. Le pietanze sono in genere specialità della cucina tradizionale veneziana – a base di prodotti freschi e lavorati in casa – in primis i bigoli, pasta lunga simile a un grosso spaghetto, da degustare nelle più svariate salse. La vera specialità è “il gran fritoin”, una frittura di pesce deliziosa, accompagnata da polenta gialla, ma non perdetemi lo spettacolare cacio e pepe mantecata live davanti a voi dallo chef. E’ principalmente un ristorante, ma si può cichettare non al banco (“vietato l’ormeggio”) ma nei tavoli liberi o meglio ancora in riva al canale nelle belle giornate, assaporando sarde fritte o impanate, polpette, baccalà e molte altre leccornie, il tutto annaffiato dal misterioso viso sfuso della casa. Se davanti alla vista del loro bancone siete colti dalla sindrome di Stendhal, consigliamo di virare sull’antipasto Paradiso, mega-mix di antipasti con cui assaggiare un po’ di tutto.

La vivacità di questo crocevia ha contagiato negli anni tutta la fondamenta, che oggi è uno dei luoghi più frequentati dalla movida notturna veneziana. Il Paradiso Perduto non è solo un’osteria, ma un luogo dove poter facilmente socializzare dove settimanalmente avvengono reading, spettacoli e musica dal vivo conditi da un pizzico di follia. Al lunedì sera avvengono di solito concerti di musica live, controllare la loro pagina Facebook non fa mai male, la bellezza di questo locale si basa anche sull’improvvisazione. Negli anni è divenuto un punto di ritrovo per gli amanti della musica jazz con un fiorire di professionisti che si sono poi alternati sul palco dove tutt’ora domina un pianoforte a coda Yamaha. Tra gli avventori musicali che hanno improvvisato un esibizione qui ci sono nomi incredibili come Keith Richards, Gary Lucas, Kirk Lightsey, Antonello Salis, 29th Street Saxophone Quartet, Archie Shepp, Anita Daulne (ex Zap Mama), Claudio Fasoli, Fishtank Ensemble, Richard Sinclair, Will Bernard, EYM trio, Henry Cook, Ares Tavolazzi, Tolo Marton. Vi sono numerosi aneddoti su un giovanissimo,sconosciuto ed instancabile  Vinicio Capossela che suona uno dei suoi primi live proprio al Paradiso Perduto, ma sono molti i grandissimi che sono approdati al Paradiso Perduto per una fugace apparizione. Più che un osteria, un centro di incontro e catalizzatore di esperienze. Evergreen.