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Braci by Barù

Categories Restaurants
quartiere Navigli

Contacts

Braci by Barù Alzaia Naviglio Grande, 122
Milano

Time

  • lunedi chiuso
  • martedi 12:30–14:30 , 19:30–00
  • mercoledi 12:30–14:30 , 19:30–00
  • giovedi 12:30–14:30 , 19:30–00
  • venerdi 12:30–14:30 , 19:30–00
  • sabato 12:30–14:30 , 19:30–00
  • domenica 12:30–14:30 , 19:30–00

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Food

Prices

Il Circolo dei Canottieri è un luogo che ancora mantiene la discrezione dei posti di un tempo. Si trova verso la fine del Naviglio Grande, quando anche il paesaggio – nonostante le abitazioni – diventa meno affollato e le persone non si accalcano come nella prima metà di questo. Il Circolo, come il nome stesso esprime, è la casa di una delle più note e antiche polisportive devote al canottaggio. Qui si allenano e si formano i canottieri della città da più di 100 anni, e ancora oggi è meta imprescindibile per chi non vuole arrendersi al fatto che a Milano non ci sia il mare. Ci si passa per un caffè, un aperitivo, grazie al suo bar, ancora genuino e verace e ora ci si passa anche per una grigliata, grazie al pop-up restaurant messo su da Barulino, noto ai più come Barù.

In collaborazione con Mare Culturale Urbano – che gestisce il ristorante del Circolo – e Gherardo Gaetani dell’Aquila d’Aragona, Barù che si fa prima, il Circolo diventa fino al 31 luglio un posto infuocato e sicuramente non convenzionale per chi si vuole fermare per una brace. Tutto nasce dalla passione per la griglia, dai ricordi d’infanzia del nostro mastro fuochista, che non manca una sera di essere presente alla sua postazione. Una griglia a vista, circolare, accoglie i carnivori di Milano per questa esperienza che sa di festa, di cose intime e ovviamente di buono. Nessun cerimoniale, qui si sta come a casa, l’accoglienza è genuina e per questo sana, e il padrone di casa – Barù – non manca di sedersi con tutti i commensali per scambiare due chiacchiere.

Il menù fa il giro del mondo attraverso la carne, materia prima esaltata in tutte le sue forme e ovviamente cotture. Non mancano gli arrosticini: di pollo, di castrato come nell’originale versione abruzzese e di fegato. Poi si segue con tagliate, bistecche, costate, hamburger e vegetali, per un risultato che è sontuoso e strabordante nel più bel senso del termine. Qui ai Canottieri ci si rilassa, e si butta giù la maschera, almeno per una sera. Sperando questo esperimento vada avanti più tempo possibile.