Nella botte piccola c’è il vino buono, nel locale piccolo c’è il cocktail perfetto.
Almeno nel caso del Lab, un cocktail bar intimo e ospitale per chi ama bere bene e con calma. Sulla cautela non possiamo garantire, fate voi, ma vi anticipiamo che non sarà facile fermarsi al secondo drink (al primo non se ne parla neanche).
Qualche tavolino di fronte al bancone, una piccola sala al piano di sopra, due di numero sedute all’ingresso: Lab è tutto qui, ed è il suo bello. L’arredamento è semplice e costruito a mano con legno o altro materiale di recupero, compreso il bel bancone colorato e la bottigliera; nei cocktail si ritrova lo stesso taglio sartoriale, basta sfogliare la lista per rendersi conto di quanto studio e prove ci sono dietro la presentazione di ogni drink.

Nonostante non ci siano per motivi di spazio gli sgabelli al bancone, la vicinanza ai tavolini permette al proprietario Matteo Mancuso – che ha un atteggiamento molto affabile, niente barman-star da queste parti – di comunicare coi clienti, consigliando ricette e chiedendo un parere. Spezie, sali rari, zuccheri e nettari, frutta, spiriti pregiati: questa la formula di ogni drink, preparati con molte basi fatte in casa.
Io ordino un paio di twist sul Margarita, mentre il mio socio fa altrettanto col daiquiri: rimaniamo parecchio soddisfatti e andremmo anche avanti a berne altrettanti a testa se non fosse che ci tocca andare a veder altri locali.
In definitiva, un locale in cui tornare presto.