Che fosse Olindo Faccioli a fornire il vino per gli offici sacri all’arcivescovado lì di fronte? Bisognerebbe chiedere se arrivano ancora ordini “dall’alto” a Stefano Ferrari ed Elisa Argentesi, che – dopo diversi passaggi familiari – dal 2012 hanno acquisito questa storica bottega del 1924, mantenendo gli arredi in stile liberty, i tavoli rotondi in legno massiccio e gli scaffali in legno pieni di bottiglie pregiate. Una panoplia di vini davvero degni di “transustanziare” con un assortimento che spazia in lungo e in largo per lo stivale, e una particolare attenzione ai piccoli produttori che curano la qualità delle vigne e dell’imbottigliamento. Ottimi anche i taglieri.