Come alcune delle migliori librerie – che sono quelle che s’appropriano dei sogni: te li rubano, te li mangiano, e te li restituiscono come meno te li aspetti – prende il nome da un capolavoro della letteratura, il romando La linea d’ombra, di Joseph Conrad. Tema della novella è quello della maturità: una doppia struttura narrativa che fa dialogare nell’introspezione del protagonista, il giovane e il vecchio. Viaggi in mare su velieri e tram onde tumultuose (è primo Novecento), una noia di gioventù che s’imbarca malauguratamente su una nave col malocchio (via di epidemie, febbri tropicali, pigre bonacce, scazzi con il capitano) e la comparazione il vecchio, maturato saggio dalle avventure. La “linea d’ombra” è insomma quell’orizzonte di presa di coscienza di sé rispetto al mondo, un po’ come il Punto Omega di De Lillo per intenderci: si raggiunge, ma non si supera mai.

Bene, Linea d’Ombra (la libreria) è così: ti pare ogni volta di sapere di quello che hai letto, di quello che hai imparato o di quello che vorresti apprendere, ma qualcuno ti supera puntualmente. Sono i Chiara e Roberto, coppia storica che gestisce la libreria e seleziona personalmente i libri, che consigliano sempre l’inatteso.