All’inaugurazione del 10 aprile 2016 c’erano il procuratore antimafia di Napoli Giuseppe Borrelli e il giornalista Sandro Ruotolo. Perché la legalità e la lotta alle mafie sono al centro della pizzeria dei fratelli Caiazza, napoletani doc, che hanno scelto la via etica come base del proprio lavoro. Molti dei prodotti utilizzati provengono, infatti, dalle cooperative sociali che lavorano con i beni confiscati alle mafie, quali Libera Terra e NCO – Nuova Cooperazione Organizzata fino ai detersivi per le pulizie della linea “CON TE” realizzata dalla CLEPRIN (azienda con 3 stelle del rating della legalità). Quindi, ad esempio, la mozzarella di Bufala del presidio Libera e Caseificio le terre di don Peppe Diana di Castelvolturno, i Friarielli del consorzio N.C.O o la birra “Cella 0” dell’azienda di Ciro Corona e quella del Birrificio artigianale Flegreo la “Birra La 10”, gluten free omaggio a Maradona. E, ancora, i Fagioli Borlotti della cooperativa Fattorie doc, la conserva di Pomodoro del Piennolo e tanto altro. “Sì, ma la pizza com’è?”. Ottima, non solo per la qualità dei prodotti su elencati e la lievitazione lunga, ma anche per i prezzi incredibilmente bassi (la margherita costa 4 euro). Sia chiaro, però: non è un ristorante e non ci sono tavoli, ma solo asporto o faccia al muro sul banco. Ah, fanno anche le consegne a domicilio.
AGGIORNAMENTO
La pizzeria è “uscita” dal progetto etico ed è stata rilevata da Marco Caiazza con altri soci mentre Luca Caiazza è dipendente della cooperativa La formica che gestisce il ristorante pizzeria etica La Fattoria di Masaniello.
Pizzeria Masaniello ha anche una seconda sede in via Saffi 4/I.