Nextones inizia a mettere le prime pietre dell’edizione 2023. Nell’inconfondibile “Teatro Natura” salirà in cattedra una maestro e pioniere della techno come Richie Hawtin, che sta portando in tour il disco-progetto “From Our Minds“. L’artista multidisciplinare nordica Courtesy arriverà in Val D’Ossola col suono eclettico tra rave e dance della sua etichetta Ectotherm; la producer polacca VTSS forte dell’esser considerata uno dei talenti da tenere d’occhio sulla scena berlinese che l’ha “adottata”. C’è anche una eccellenza nostrana in programma: Stenny, membro più longevo della Illian Tape e local hero per i clubber torinesi techno-oriented più intransigenti ed introspettivi.
SECONDO DROP:
Sul cartellone si sono aggiunti altri nomi proprio in questi giorni, con la voce inconfondibile e al contempo difficile da catalogare dell’artista giapponese di casa a Londra Hatis Noit, che unisce i puntini tra il canto gregoriano e la tradizione orientale Gagaku. Vista di recente al Museo D’Arte Orientale di Torino e perfettamente a suo agio nel collaborare con artisti anche molto diversi tra loro come The Bug e Lubomyr Melnyk, Noit ci farà ascoltare l’ultimo lavoro uscito per la prestigiosa Erased Tapes (un nome, una garanzia). Il viaggio prosegue dettato dalle percussioni sciamaniche di Valentina Magaletti nel progetto Holy Tongue con una sorta di Dub astratta proveniente da un futuro remoto (ne abbiamo avuto un assaggio sia a Jazz is Dead che a Piedicavallo: la certezza di un trip mai banale). Anche Lorenzo Senni è uno sempre in grado di spiazzare: chissà cosa ci riserverà il progetto audio-visual che ha in mente per il teatro di Nextones… E chissà come andranno ad interagire Katatonic Silentio e Lorem: la prima fa convivere bass music di matrice british con suggestioni ambient-acustiche e derive industrial, il secondo proietta lo spettatore in trip distopici cronenberghiani (chi c’era alle OGR all’inaugurazione della mostra Perfect Behaviors?). Ma non è l’unico “duetto” in ballo: tra le nervature della pietra si intrecceranno anche i passi di danza delle coreografie di Paulo Arrais e Pontus Lidberg, quest’ultimo definito “un maestro del silenziosamente inquietante”. Aggiungete all’inquietudine un carosello di beat alieni e sarete pronti per la festa dei 10 anni della Gang of Ducks, crew con base a Torino pronta a festeggiare in valle con una doppia performance speciale. Insomma tutto presuppone di perdersi definitivamente tra i sentieri infiniti del dancefloor e di una valle ancora meravigliosamente selvaggia e imprevedibile. Un’oasi dove non prende il cellulare, il navigatore si confonde, lo spettatore assapora ogni passo.
Al seguente LINK è disponibile la finale release dei tre giorni di campeggio.