Le due scuse principali per cui il perfetto sedentario milanese non va a correre sono la mancanza di compagnia e l’assenza di un pretesto. Il luogo comune più diffuso vuole che la corsa sia uno sport per solitari e che, a differenza di sport di squadra come il calcio e il basket, oppure di discipline individuali come il tennis e la boxe, non favorisca le relazioni interpersonali; un altro mito da sfatare è che si corra soltanto con l’obiettivo di superare sé stessi e i propri risultati, senza avere di fronte a sé un avversario in carne e ossa da sconfiggere. E in parte è anche vero, perché quando corriamo non esultiamo per un gol oppure per un canestro; tutt’al più cerchiamo di defatigare e respirare correttamente nella fase di rallentamento, augurandoci di trovare nelle vicinanze una fontanella d’acqua da cui riempire la nostra borraccia.
C’è un mito da sfatare: che si corra soltanto con l’obiettivo di superare sé stessi.
Eppure, correndo possiamo contribuire anche al miglioramento dell’ambiente e a raggiungere nuovi traguardi, come dimostra un fenomeno nato nel 2016 in Svezia che consiste nella raccolta di rifiuti di vario genere che troviamo nel nostro percorso, mentre siamo impegnati a fare jogging: il plogging. Il nome è la combinazione del verbo svedese “plocka upp” (raccogliere) e dell’inglese “jogging”, e non stiamo parlando di una moda passeggera, e neppure di una tendenza di Instagram dalla durata di poche settimane.
Per i runner si tratta, invece, di un modo innovativo per coinvolgere la comunità locale e per prendersi cura dei luoghi dove fanno sport, ma soprattutto di un pretesto ideale per raggiungere risultati di cui tutti i cittadini possono beneficiare. Per queste ragioni, adidas e adidas runners supportano e favoriscono la diffusione di eventi di plogging run, e indicano i passaggi necessari per la loro organizzazione: in genere, le persone che partecipano alle plogging run devono munirsi di sacchi della spazzatura, guanti spessi, tanta acqua, e di un vestiario comodo e adeguato alle condizioni atmosferiche. Inoltre, possiamo stabilire un obiettivo condiviso: vogliamo correre mentre raccogliamo i rifiuti, oppure dividerci tra chi corre e chi preferisce camminare? Se ci troviamo in una grande città come Milano con tanta spazzatura in giro, è possibile che per alcuni tratti finiremo per camminare più che correre.
Il nome è la combinazione del verbo svedese “plocka upp” (raccogliere) e dell’inglese “jogging”: più chiaro di così.
Ma va benissimo così, perché quello che conta è che tutto il gruppo di runner che siamo riusciti a coinvolgere sia sintonizzato sugli obiettivi che abbiamo condiviso. Oltre alle indicazioni utili per poter organizzare plogging run in maniera autonoma, adidas e adidas runners insieme all’associazione WAU Milano, che ha come obiettivo primario il miglioramento della qualità della vita attraverso interventi di riqualifica e valorizzazione della città, organizzano un “Plogging” al mese, ogni volta in un luogo diverso con l’obiettivo di pulire i parchi di tutti i municipi della nostra Milano. Dopo gli appuntamenti di marzo e aprile a Parco Sempione e a Parco Trotter, segnatevi sull’agenda le plogging run organizzate dagli adidas runners previste per l’estate: sabato 28 maggio al Parco Lambro, sabato 25 giugno al Parco Forlanini e sabato 23 luglio al Parco Ravizza.
Sport, collaborazione, benefici per il nostro benessere e per la nostra comunità: il plogging è un modo alternativo di intendere la corsa, che si pone obiettivi extra-sportivi, che favorisce il lavoro di squadra e in cui l’avversario da sconfiggere si chiama inquinamento. Non ci resta altro che ACCETTARE LA SFIDA che ci mettono di fronte gli adidas runners e organizzare al più presto una plogging run!