Casoretto è il nuovo artsy-district di Milano? La risposta è sì, sì e ancora sì. Il quartiere a forma di casa si trova a due passi dalla rinomata Galleria Massimo De Carlo e ospita in via Alfredo Catalani il giovane Spazio Martìn. Da oggi, però, si aggiungono – per pochissimi giorni (!) – le proiezioni del Nuovo Cinema Casoretto – che riapre per tre giorni con una piccola rassegna di fine estate di cinema sotto le stelle nello spazio-dehor del cinechiostro.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, è consigliato arrivare alle 20.45 per facilitare un tranquillo afflusso e le proiezioni inizieranno alle 21.15. I giovani di Casoretto che si sono operati per la riapertura se pur temporanea della sala sfidano così l’era dello streaming con il tentativo anacronistico, ma oggi più che mai necessario di riapertura di una sala cinematografica; la sfida di chi vuole riappropriarsi di un luogo che non diventi un semplice spazio di fruizione – come l’asettico mare digitale dell’internet o un’anonima multisala – ma un luogo riconosciuto, riconoscibile e familiare nel quale poter vivere un momento di festa, incontro e condivisione di idee attraverso il medium delle immagini in movimento e un programma che omaggia il dinamismo urbano della città di Milano. Una città che sale oltre le tele dei futuristi e che viene proiettata sullo schermo.
Il Casoretto sfida così l’era dello streaming con il tentativo anacronistico, ma necessario di riapertura di una sala d’essai
Tra gli organizzatori della rassegna anche Paolo Cerruto, poeta, scrittore e editore che introduce così questa tre giorni di immagini che ballano: “Per il quarto anno consecutivo tornano le proiezioni nel chiostro quattrocentesco dell’abbazia di Casoretto a cura del cinecircolo che cura la rassegna e sta lavorando alla riapertura del cinema parrocchiale, chiuso dal 1997. La risposta del quartiere in questi è sempre stata caldissima, il che ci fa ben sperare. Dove c’è un pubblico c’è la possibilità di lanciare un luogo che possa aprirsi a chiunque, soprattutto in un futuro prossimo in cui lo spazio pubblico sarà sempre più messo in discussione”.
Qui di seguito il programma:
Mercoledì 16 settembre ore 21.00
- BLUES CONTEST: HIP HOP, RAP, TRAP, LA MUSICA DEI QUARTIERI
Il primo episodio filmico di Folco Orselli e del progetto “Blues in Mi – quartieri identità di Milano”. Un viaggio tra le periferie della metropoli alla ricerca del suono, dei sogni e della voce delle giovani generazioni. Dialoga con il bluesman Folco Orselli il giornalista Matteo Speroni, autore de “I diavoli di via Padova”. Intervengono due giovani e talentuosi rapper, tra i protagonisti del documentario: Islam Malis e Jay Dee. A seguire breve concerto di Folco Orselli.
Giovedì 17 settembre ore 21.00
- EASY – UN VIAGGIO FACILE FACILE (2017, 91’)
Isidoro, per i familiari Easy, è stato una promessa dell’automobilismo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore: un operaio è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina. Easy può così tornare a guidare, stavolta un carro funebre. Uno dei film più coraggiosi del cinema italiano, un road movie originale che fa sorridere senza smettere di far riflettere.
Venerdì 18 settembre ore 21.00
- RASSEGNA DI CORTOMETRAGGI
A cura di Tommaso Santambrogio
1) Mon Amour, Mon Ami
Il corto parla di una relazione tra un’anziana signora e un giovane uomo tunisino. Il rapporto, dapprima stretto per convenienza, subisce una forte scossa nel momento in cui entrano in gioco i sentimenti. È stato presentato in molti festival, da Venezia a Palm Springs, dove ha vinto praticamente tutto. Il giovane e talentuoso regista è Adriano Valerio, originario di Milano, che ora vive e insegna a Parigi.
2) Valparaiso
Questo lavoro, che ha anticipato il lungometraggio d’esordio di Carlo Sironi in competizione alla scorsa edizione di Venezia, parla di una giovane ragazza sudamericana che poco dopo aver partorito si trova di fronte a un dubbio amletico: abbandonare la figlia all’ospedale così da garantirle forse un futuro migliore o accettare la sua condizione di madre? Presentato in anteprima mondiale a Locarno, ha vinto svariati premi.
3) Sugarlove
Il cortometraggio d’animazione di Laura Luchetti, è un lavoro semplice, leggero e molto delicato allo stesso tempo. Parla della storia d’amore di due statuette di zucchero di una torta nuziale, ed è stato doppiato da Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti. Presentato a Venezia nel 2018, ha vinto molti premi e lanciato l’autrice verso il suo primo lungometraggio.
4) Fino alla fine
La commedia di Giovanni Dota, realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, è la storia di un killer della camorra che si ritrova ad aver ucciso l’uomo sbagliato, figlio di uno dei boss della zona, a cui dovrà chiedere scusa. Peccato che nasconda un simpatico e terribile segreto dietro la facciata da duro e l’ermetismo che gli è valso il soprannome di “sì o no”…
5) Escena Final
Il corto-documentario di Tommaso Santambrogio, girato in Perù nella foresta amazzonica, sotto la supervisione di Werner Herzog, racconta la storia di un bambino Ese’eja che si trova ad affrontare la morte di suo nonno. Durante i due giorni che separano i due funerali tradizionali, durante i quali lo spirito del defunto secondo la tradizione cerca pace nella foresta amazzonica, il bambino decide di scappare e andare per la prima volta in città, per inseguire e realizzare il sogno del nonno. Presentato a Venezia lo scorso anno, ha partecipato e vinto a molti festival.
Sabato 19 settembre ore 21.00
- SOLO COSE BELLE (2019, 84’)
Benedetta, sedicenne, è la figlia del sindaco di un paese dell’entroterra di Rimini, dove un edificio viene adibito a casa-famiglia. Ne arrivano a far parte un papà, una mamma, un extracomunitario appena sbarcato, una ex-prostituta, un carcerato, due ragazzi con gravi disabilità, un bimbo in affido e un figlio naturale. Gli autoctoni non reagiscono bene… Un film sul valore dell’inclusione sociale e per combattere l’emarginazione. Le cose belle prima si fanno e poi si pensano.