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Il CUA ha occupato un’ex residenza universitaria per farne uno “student hostel” gratuito

quartiere Zona Universitaria

Written by La Redazione il 13 October 2023

Dopo mesi di proteste per il caro affitti e tende in piazza, il CUA è passato oggi di nuovo ai fatti occupando in viale Filopanti 5/A, nell’ex Istituto Zoni, un’ex residenza universitaria privata della fondazione R.U.I. da anni abbandonata.
Il nome scelto è Glitchousing Project, che in realtà racchiude in progetto più ampio con tanto di sito dove cercare una stanza e una mappatura dove vengono segnalati studentati privati, case fatiscenti o con prezzi esorbitanti, grandi proprietari di B&B, ma anche spazi liberati, posti letto gratis e tutte le altre forme possibili di ospitalità, con chi oggi non riesce a trovare casa.

“Glitchousing Project – scrivono – è una piattaforma ibrida di immaginazione per un abitare nuovo e sociale; un portale per agevolare la ricerca di casa di studentesse e studenti – in guardia da fregature, palazzinari, speculatori; un’infrastruttura solidale di connessione e organizzazione. All’interno del Glitchousing Project, si trovano gli Student Hostel: spazi liberati per ripensare l’abitare in maniera sociale e collettiva, posti letto gratis, forme di solidarietà e organizzazione attiva. Viale Filopanti n 5/A vuole essere una casa disponibile per chiunque oggi sia disperso nella giungla immobiliare della città di Bologna, con la consapevolezza che però non potrà risolvere una crisi strutturale e ormai di proporzioni gigantesche”.

Queste le richieste rispetto all’edificio occupato: un tavolo di trattativa alla presenza di proprietà e università, con lo scopo di far diventare l’immobile patrimonio dell’ateneo e quindi di pubblica disponibilità; una riapertura repentina della residenza e una sua messa a disposizione per tutta la mole di studenti e studentesse idonee non assegnatarie degli alloggi Er.go.
Rispetto alla crisi abitativa: una tavolo interistituzionale con Università e Comune, con lo scopo di istituire un tetto massimo ai prezzi degli affitti che un privato può inserire nel mercato immobiliare della città; limitare la costruzione di ulteriori studentati privati in città e istituire per questi ultimi l’obbligo di destinare il 50% delle stanze per l’emergenza abitativa; Università garante degli affitti concordati, con prezzi calmierati.