La settima arte, così viene chiamato il cinema da chi non ci vede solo intrattenimento ma una vera declinazione di un linguaggio sensibile e delle sue forme. E, come tutte le arti, anche il cinema sta attraversando una fase di cambiamento dettata dal mutare del mondo per come lo conosciamo e della società. Si è creata una gran confusione, le piattaforme per fruire i film si sono moltiplicate e, in questa operazione di messa a disposizione di una grandissima quantità di contenuti a un’ampia fascia di persone, si è dipanato il ruolo culturale e artistico del cinema. Il punto qui non è esprimere un giudizio a riguardo ma farsi un’idea, posizionarsi in modo attivo e propositivo per creare una forma di critica responsabile. Paroloni, forse, ma non avrei mai pensato tutto questo se non avessi letto le intenzioni e il nuovo programma dedicato al cinema di Fondazione Prada.
una programmazione organica e varia ma che riporta il cinema nella sua casa di settima arte
Nei suoi palazzi dorati, argentati e specchianti, si sono sempre susseguiti dei grandi punti esclamativi: mostre e progetti imponenti e totalizzanti che mettono una distanza tra te e loro, tra loro e il resto del mondo e, a dirla tutta, in dialogo solo con il concetto di perfezione. Sia chiaro, non è che schifiamo, ma qui stiamo per parlare di qualcosa di diverso che, innegabilmente, ci ha sorpresi. A inizio anno è stato annunciato l’arrivo di Paolo Moretti in qualità di curatore della programmazione cinema della Fondazione e devo dire che alla prima mossa, la scelta sembra giusta: quella che sta sviluppando è una proposta organica e varia ma che riporta il cinema nella sua casa di settima arte, senza allontanare in modo pretenzioso. Ovvero: un lavoro curatoriale empatico che riconosce lo stato del cinema e prende una posizione non monolitica ma modellabile, divisa in sezioni che aiutano a orientarsi ma non vincolano e sono chiaramente soggette a scelte autoriali e non “assolute”, dando la possibilità a ogni tipo di pubblico di fruire i film non solo come diversivo di una serata, ma al pari di uno spettacolo teatrale o una mostra. Riconoscendo i diversi livelli di ricerca della pellicola, il fruitore può percepire un vago sentore sulla categoria di appartenenza e, soprattutto, incontrare tanti affondi su grandi autori.
Iniziamo proprio da qui con la sezione “Soggettiva” che esplora e apre il lavoro di un regista alla volta e per febbraio ci sarà Pietro Marcello, un visionario del settore che ha saputo rendersi indimenticabile oppure “JLG”, il filone dedicato al lavoro di Jean-Luc Godard, un po’ più inflazionato ma comunque una pietra miliare del cinema. In “Selezione” troviamo grandi film da scoprire o riscoprire e qui è assolutamente imperdibile il documentario Fire of Love di Sara Dosa, che racconta l’incredibile storia dei due vulcanologi Krafft, davvero non vi pentirete; ma anche Nope, un film che sfugge a ogni definizione e Saint Omer che affonda i denti in ragionamenti complessi nella dicotomia giusto-sbagliato con riflessioni sull’essere madre, sull’essere assassini, un vero rompicapo intellettuale. L’arte non si sottrae al cinema e nella sezione “Studio” si ricerca proprio quel legame tra linguaggi differenti a partire da Yuri Ancarani. Altre vie vengono aperte verso il MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer di Milano, che diventa un appuntamento mensile con il cinema queer, a partire da Neptune Frost, visionario film afrofuturista e “instant cult”. Ma le sezioni non finiscono qui e, oltre ad offrirsi a future mutazioni e ibridazioni, si declinano in “Nocturna” che indagherà l’universo del cinema di genere, questo mese con la terrificante doppia proiezione di Terrifier e Terrifier 2, presentati in collaborazione con la rivista Nocturno o il filone “Sonic”, che unisce linguaggi del suono e quelli del cinema (special thanks to Archimede Favini che come sempre ci dispensa consigli essenziali sul cinema).
Lo so, a tratti può sembrare complicato e un po’ per aficionados del cinema ma apprezziamo e supportiamo lo spirito e vi suggeriamo un giretto nella sala cinema di Fondazione Prada, tra scoperte e grandi classici, anche perché almeno su questo i prezzi li hanno tenuti modici.
QUI potete trovare il programma completo e i link alle varie sezioni.