A ogni dj e crew di serata che suonerà al Raffles Festival, l’evento open day della nuova scuola di design e moda internazionale, abbiamo chiesto di presentarsi (come si fa al primo giorno di scuola) e di selezionare 5 brani che possano accompagnarvi nello studio.
Domenica 10 settembre a farvi ballare ci penseranno Filippo, Giovanni e Roger i dj del party Brenda Identity.
Brenda Identity
Brenda Identity è un progetto di Filippo Innocenti “Wertmuller”, Giovanni Montuori, e Ruggero Baisi, basato sul mondo degli anni 90 (inteso in ogni suo ambito, dalla cultura pop alla musica, dalla letteratura alla moda), concretizzatosi in tre anni di serate a tema tenutesi al Plastic di Milano, tra i locali storici più longevi della città. Il nome “Brenda Identity” trae origine dal personaggio Brenda del telefilm cult “Beverly Hills 90210”, innalzato a icona dell’immaginario di riferimento. Nell’ottica di non snaturare la purezza dell’idea le serate da dj resident in discoteca quest’anno cessano ma Brenda Identity resta un canale di riferimento per quella cultura pop dell’epoca, e di essa Brenda Identity cerca di tracciare linee chiare e dettagliate, perché tutti possano cogliere nell’essenza degli anni 90, la loro identità.
Moby – Porcelain
Questo brano è il frutto dei sentimenti dell’artista legati al ricordo di una donna che ha amato e dalla quale non fu corrisposto. Il senso di malinconia e la sensazione di “amare qualcuno con cui non devi stare” – sono queste le parole che Moby usa per descrivere la relazione in questione – si percepiscono distintamente nelle note ipnotiche del brano, e nella voce dell’artista che si tramuta quasi in un sussurro.
Anggun – Snow on the Sahara
Il mix di suoni etnici, voce esotica della cantante e ritmo cadenzato, rende questa hit perfetta per concentrarsi ed abbandonarsi al pensiero delle dune nel deserto sferzate dal vento gelido di notte ed arse dal sole di giorno. Per chi dovesse distrarsi troppo con le parole del testo della canzone, esiste anche una versione francese (La neige au Sahara) un po’ più di nicchia ma egualmente conciliante.
Smoke City – Underwater love
Il sound britannico è inconfondibile e magnetico. La ritmicità del cantato rende la canzone orecchiabile e gradevole. Le note di acid jazz fanno del brano una perfetta colonna sonora per la lettura, i beat hip hop contribuiscono a mantenere viva l’attenzione.
Naomi Campbell – Love and tears
In pochi ricordano questa perla, dimenticando che in Italia è stata una vera e propria hit degli anni 90, oltre che l’unica esperienza canora della nota top model. La canzone è carica di passione e impeto, diluiti dal sound vagamente orientale costellato di elementi pop. Ideale ascoltarla se si sta lavorando ad un progetto grafico, ad un disegno, a un’istallazione.
Youssou N’Dour – 7 seconds
Le canzoni fatte per la maggior parte di musica senza parole, si sa, sono le migliori per studiare. Non può mancare, dunque, in questa selezione a tema anni ’90, questo successo internazionale del 1994. Neneh Cherry, una delle voci, ha detto «7 Seconds parla dei primi 7 secondi positivi nella vita di un bambino appena nato che non conosce ancora i problemi e la violenza nel nostro mondo». Lo stato d’animo ideale per studiare proficuamente, no?