Le scuole di danza sì, i cittadini no: secondo la Soprintendenza la manifestazione Si balla! in Piazza Aldrovandi, pensata all’interno del Piano della Notte del Comune di Bologna, deve essere ad uso esclusivo dei professionisti.
«Una decisione incomprensibile e inaccettabile perché vietare ai cittadini di ballare in piazza vuol dire di fatto snaturare lo spirito e le ragioni del successo di questa iniziativa», ha commentato la vicesindaca con delega all’economia della notte Emily Clancy, che ha anche aggiunto: «non ci adegueremo a questa prescrizione e credo non lo faranno i bolognesi, che mal tollerano le restrizioni ingiustificate della propria libertà».
Si balla!, che si era già svolta dal 27 giugno al 20 luglio con lezioni aperte di ballo a cura di alcune scuole del territorio e selezioni musicali di vari generi, era stata, infatti, riproposta da metà settembre a fine ottobre con alcuni adattamenti (riduzione dell’orario di fine, eliminazione della giornata del giovedì e inserimento di laboratori per bambini), ma la Soprintendenza, che sulla prima parte era d’accordo, ora ha cambiato parere.
«Non si capisce cosa abbia dettato questo cambio di linea della Soprintendenza nell’arco di pochi mesi e soprattutto alla luce di risultati così incoraggianti, ma ritengo questo intervento sbagliato. La città è piena di luoghi dove le persone si ritrovano spontaneamente per ballare, senza bisogno di autorizzazione, non si capisce perché lo si debba vietare su un progetto come Si balla!, che prevede peraltro misure per rendere la fruizione di piazza Aldrovandi più ordinata, affrontando le note difficoltà di convivenza in quella piazza. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la vivibilità e la sicurezza della città, crediamo che creare nuovi spazi per la cultura e occasioni di socialità sia il modo migliore per farlo».