Tranquilla e determinata la programmazione del panorama artistico milanese sembra procedere alla sua normale velocità di crociera, costante. L’unico calendario che non pare aver subito arresti, scossoni, sbavature, è quello delle mostre e degli eventi (contenuti) dell’arte.
Le riflessioni che si potrebbero fare a riguardo sono molte, tipo che tanto alle mostre non ci va nessuno comunque, quindi tanto vale continuare a farle. Oppure potete scegliere la versione di sistema duro e puro che, con coraggio e sguardo fiero, sacrifica tutto se stesso per tenere viva e fruibile la cultura. O forse non riesce semplicemente a essere diversa da se stessa, e si protrae immutata e immutabile anche nel mezzo della tempesta con onde alte 20 metri. Tutte plausibili e tutte vere direi. Mentre ci pensiamo su e scegliamo la nostra versione dei fatti, la città si prepara a inaugurare un nuovo ciclo di mostre, sia nelle gallerie che nelle istituzioni. Ecco cosa andare a vedere in queste prime settimane del nuovo anno, tra certezze e visionari.
Chung Eun-Mo

C.P. Company: CINQUANTA

Christine Safa: C’era l’acqua, ed io da sola

Olympia Scarry: White Noise

Maria D. Rapicavoli: The Other – A Familiar Story

Agnieszka Mastalerz: no mental scars, no nursed grudges

Falco&Alberti: Mirrored in Spectral Machines

On the Wall

Emilio Vavarella: Job n. 3, Lazy Sunday

Project Room #6: Claudia Losi

ANICKA YI: Metaspore

STEVE McQUEEN: Sunshine State

Elmgreen & Dragset: Useless Bodies?
