Vivere il regno inesplorato del rumore: è la missione che dal 2014 Maple Death Records porta avanti con estrema dedizione, portando alla luce un’accuratissima selezione di artisti italiani e internazionali che si muovono tra noise, avant-pop, punk, psych, industrial e rock’n’roll. Demiurgo ed esploratore degli abissi è Jonathan Clancy, che da qualche anno conduce la sua fiera one-man-label dalle stanze dell’ex casetta del custode del Parco della Montagnola, approfittando del bel clima settembrino per esporre all’aperto alcuni dei suoi gioielli.
Per il terzo anno consecutivo torna, quindi, dal 7 al 9 settembre presso i dirimpettai del chiosco di Frida (in collaborazione con Frida Sugarhill, rassegna dedicata alla musica underground), il festival Maple Death in the Park tra artisti presenti nel roster e altri vicini allo spirito dell’etichetta. Quindi: i principali esponenti del noise-punk veronese Hallelujah!, il duo di recente debutto Bono / Burattini sintesi perfetta tra wave sperimentale, groove alieni, elettronica contemporanea e soundtracks sci-fi, i beat synth-punk scuri e ossessivi sull’asse Palermo/Roma Est di Maria Violenza, il venetissimo Krano con il suo folk sghembo, le chitarre affilate dei sardi Gentilesky, il torbido chitarrismo purgatoriale del tedesco Bobby Would, il poliedrico e creativo tastierista membro del collettivo Effetto Brama Giulio Stermieri, il talento folignate Leonardo Martelli fra l’house, la techno low-fi, l’ambient e il post punk industriale, la scoperta post-punk a bassa fedeltà Aldo Morto e, dagli Starfuckers, i Ravaneto. Insieme a loro i dj set di Etta Simone, Sandra Mason, Fera e Nic Casalino.
Qui il programma e qui sotto qualche assaggio.