Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare. Difficile dimenticare i giorni trascorsi a Polifonic la scorsa estate, immersi fra le campagne della Valle d’Itria e il mare azzurro di Monopoli. Tre giorni di luci, suoni e sapori in una cornice incantata, di quella Puglia che, tolto il costume da bagno, indossa la divisa del clubbing alla conquista della notte. Un festival diventato in pochi anni un punto di riferimento nel panorama musicale elettronico nazionale ed internazionale, accogliendo curiosi da tutto il mondo con una miscela imbattibile: location mozzafiato, line-up di respiro globale e tanta, genuina presa bene.
Diviso fra gli spazi della Masseria Eccellenza, Masseria Del Turco e del californiano Lido Le Palme, Polifonic diventa subito casa: tre giorni in cui dimenticare giacca e cravatta in ufficio facendo del mood vacanziero il proprio mantra. Le mura bianche delle masserie si adornano di decorazioni, i prati si popolano di deliziosi food truck colmi delle migliori specialità della tradizione locale, il tutto arricchito da un’offerta musicale d’eccezione in un viaggio fra house, techno, disco e funk.
L’edizione 2019 ha visto il festival giocare un poker d’assi nostrano con il live degli inarrestabili bombardieri dei bassi The Analogue Cops, mentre, sullo stage vicino, impazzava il groove partenopeo dei Nu Guinea. I ritmi catchy e rétro di Jolly Mare hanno introdotto l’house vecchia scuola della maestra Eris Drew, prima di concludere le danze accompagnati da un’altra colonna del genere (un mito a poco più di trent’anni): Jeremy Underground.
Memorabile il caleidoscopio del sabato, quando ogni angolo della Masseria Del Turco si è animato come per magia grazie al sound degli artisti in programma: oscurità e cavalcate di bpm con Jeff Mills sino al mattino, quando l’alba è stata scandita da un lato dalla freschezza housey di Paramida, dall’altro dall’acid della regina incontrastata, Dr. Rubinstein. E come se ancora non bastasse, sulle spiagge del Capitolo i milanesi Dirty Channels hanno trasformato la domenica al Lido Le Palme in un party scatenato senza fine, con i drink alzati al cielo.
Polifonic si prepara a una nuova edizione, per il 2020 ancora più ricca di novità e meraviglie: il prossimo anno i giorni di festival diventano quattro e la venue pugliese sarà pronta per Sir Donato Dozzy, la disco di Danilo Plessow aka Motor City Drum Ensemble, la storia dell’house Lakuti, la bomba olandese Carista e il patrono di Ostgut Ton Marcel Dettmann. Altra perla proveniente da casa De School è Interstellar Funk, ma non mancherà lo spazio per la techno con Rrose, i Boston 168 e Marco Shuttle. E questo non è che l’inizio, c’è ancora molto da scoprire!
Accorrete che i biglietti stanno già andando a ruba.