Diverse tappe che coprono una varietà di luoghi dal significato urbano molto differente: giardini comunitari, studi artistici privati, non-luoghi e terzi paesaggi appartenenti alla collettività. Sabato 16 e domenica 17 ottobre, tra i quartieri di Paolo Sarpi e Bovisa fino a Dergano, l’appuntamento è con “ramé-ramé” di Soydivision e a cura di Standards e Artetetra: “soundwalk”, e quindi “passeggiate sonore”, a partire dall’idea del corpo come registratore/archivio, inserite nel programma de Il Pianeta, progetto volto a raccogliere interventi performativi, online e offline, che si interrogano sulla relazione tra musica, arte e dimensione urbana.
Il perimetro descritto dalla soundwalk diventa l’occasione per pensare finalmente alla città come un luogo da riempire insieme e dove ascoltare il suono degli altri
Ma partiamo dal principio. La parola “ramé” forma nella lingua indonesiana, il bahasa Indonesia, una complessa rete di significati: “rumoroso” e “interessante” sarebbero i primi, più intuitivi, ma il termine va al di là di questo, per indicare di volta in volta dei paesaggi acustici rumorosi, affollati e “entangled”. Forse, però, ancora più interessante è come “ramé”, oltre la traduzione letterale, parli sempre di un contesto audio interessante perché occupato da suoni di diversa natura e provenienti da diverse fonti. Suoni che quindi implicano la presenza degli altri in un intreccio multisensoriale in cui immagini, odori, sapori e tipi di contatto (persone in uno spazio, strumenti, animali e piante o edifici) si fanno presenti anche e soprattutto a livello sonoro e viceversa. Ramé in questo senso, potrebbe essere reso come: “tante cose che accadono allo stesso momento”, molte persone che creano qualcosa, ognuna a modo suo. Tante storie in una; è un’espressione che celebra l’essere in uno spazio in modo attivo e collettivo, di cui sentirsi parte.
Questo è il concetto su cui Soydivision, collettivo multietnico (ma fortemente indonesiano e malesiano) e multidisciplinare di base a Berlino, ha deciso di lavorare insieme a Standards e Artetetra per i due giorni di soundwalk non ortodosse che si snoderanno in diverse tappe: il giardino comunitario Lea Garofalo, la fermata Lancetti del passante ferroviario, Standards e Spazio META, per poi concludersi con una performance multisensoriale da Rob de Matt — spazio di cura e coesione sociale che è stato punto di riferimento nel quartiere durante i mesi di lockdown insieme alle brigate volontarie nella distribuzione del cibo, nello scambio di aiuto e nella condivisione delle reciproche fragilità. E quindi luoghi appartenenti alla collettività che diventeranno snodi per consentire, attraverso la semplice conversazione e lo scambio tra persone, la costruzione di spazi audio abitati dalle persone e la loro attività sonora. Questo “banale” meccanismo, guidato da performance multisensoriali moderate dagli artisti, cercherà di stimolare i partecipanti a diventare loro stessi dei “registratori” di storie e suoni. Il perimetro descritto dalla soundwalk – aree in cui storie di immigrazione (e quindi di immaginazione e memoria) si mischiano all’urbanizzazione che avanza – diventa l’occasione per pensare finalmente alla città come un luogo da riempire insieme e dove ascoltare il suono degli altri: la città che sale non è l’immagine, bensì un insieme di suoni.
PROGRAMMA
Sab 16 ottobre – 11:00
appuntamento al Giardino Comunitario Lea Garofalo
Dom 17 ottobre – 15:00
appuntamento da Standards
INFO PARTECIPAZIONE
Per partecipare è necessario prenotarsi. Scrivere a: contact@ilpianeta.info
Ogni soundwalk ha una durata di circa tre ore.
La partecipazione è gratuita e riservata a un massimo di 30 partecipanti per giorno.