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Terraforma posticipa la VII edizione e “pianta il futuro” con un nuovo progetto di sostenibilità

Gli aggiornamenti sulle nuove date, i biglietti e la riforestazione del Parco delle Groane

Written by La Redazione il 30 April 2020
Aggiornato il 5 May 2020

Foto di Francesco Margaroli

Nessuno sa davvero quando torneremo ad andare ai concerti, ma praticamente tutti sappiamo che per quest’estate i festival li vedremo giusto su uno schermo (dal passato o dal presente, qualcuno magari anche dal futuro, a ognuno la sua scelta). Accanto ai festival, internazionali e italiani, che provano a “ricalendarizzare” in avanti le proprie date (ottimismo o tattica? Ai posteri l’ardua sentenza…) ci sono quelli che – forse più realisticamente – rimandano direttamente al 2021. Scelta dolorosa ma inevitabile, che nel caso di Terraforma si accompagna al lancio di un nuovo progetto di sostenibilità – una direzione perfettamente in linea con la vocazione, necessaria e attuale mai come oggi, di riconciliare la natura con l’uomo. Impossibile, del resto, immaginare momenti legati alla condivisione e alla fluidità tra corpi, musica e natura come Terraforma, svolgersi in un momento di emergenza sanitaria come questo, seppur all’aria aperta.

Il festival che più di tutti, in Italia, unisce sensibilità “green” e ricerca musicale annuncia che la sua settima edizione, prevista dal 26 al 28 giugno 2020, è rinviata al 2-3-4 luglio 2021 – sempre a Villa Arconati-FAR a Castellazzo di Bollate (Milano). Come spiegano gli organizzatori, Threes in collaborazione con Fondazione Augusto Rancilio, «Lo slittamento è necessario per tutelare la salute di tutti e garantire la partecipazione nella massima sicurezza a Terraforma, ma anche per non stravolgere la natura stessa del festival il cui tema per questa edizione è la riconciliazione degli esseri umani con l’ambiente. Terraforma nasce in simbiosi con il luogo che lo accoglie e nessun altro tipo di esperienza digitale o da remoto potrebbe sostituirlo o anche solo restituirne l’atmosfera. Proprio per questo Terraforma 2021 sarà un’occasione di rinascita, riavvicinamento e riappropriazione collettiva».

Non si aspetterà il 2021 con le mani in mano e quindi, come è nel DNA del festival, Terraforma rilancia con un nuovo progetto di rigenerazione del territorio che lo ospita. Dopo il restauro del Labirinto, infatti, Terraforma (con il sostegno di Borotalco e Fondazione Comunitaria Nord Milano), avvia un piano biennale di riforestazione della propria area campeggio situata all’interno del Parco delle Groane, una delle più importanti brughiere della regione. Ideato dallo studio di ricerca e design Space Caviar, il progetto si ispira agli schemi dell’architetto Cesare Leonardi, autore del volume “L’architettura degli alberi” in cui esamina le configurazioni degli alberi in relazione alla loro ombra. Prendendo spunto dall’iconica performance dell’artista Joseph Beuys, grazie al quale nel 1982 furono piantate settemila querce a Kassel in Germania, nel camping di Terraforma saranno piantati più di cento alberi tra tigli, querce e frassini. L’intervento di piantumazione, oltre a dialogare e avere un impatto positivo per il territorio, farà parte di un più ampio progetto di neutralizzazione delle emissioni di CO2 delle future edizioni del festival.

La mappa del progetto di riforestazione all’interno del Parco delle Groane
La mappa del progetto di riforestazione all’interno del Parco delle Groane

Altro capitolo, invece, quello sulla validità dei biglietti. Quelli già acquistati saranno validi per l’edizione 2021 e nelle prossime settimane saranno comunicate via email, direttamente ai possessori dei biglietti, informazioni più dettagliate e opzioni disponibili. Inutile ricordare come, in un momento così difficile che colpisce duramente la società a ogni livello e in cui l’industria culturale sta lottando per sopravvivere, conservare il proprio biglietto per TF2021 è un gesto empatico e un’azione concreta di supporto, fondamentale per la (r)esistenza del festival.