Si parla di faville, stelle e scintille. Gli anni ’80 sono stati leggendari anche/per e grazie alla moda italiana. A un certo punto a Milano si ritrovano per caso alcuni dei talenti più incredibili che la storia dell’uomo abbia mai visto, al punto che si parla di nuovo Rinascimento con la complicità della congiuntura economica di quegli anni, altrettanto leggendaria. Nello stesso periodo vengono create meraviglie che hanno entusiasmato, illuminato, in breve segnato indelebilmente, la storia e la vita di tutti noi, generazione Z compresa.
I nostri eroi lavorano senza sosta, a una velocità tale che si rimane prima di tutto stregati e solo dopo, anni dopo, si realizza tutto “il bello e il bene” prodotto. Loro a creare, noi a mascella spalancata. Una nuova strabordante bellezza attraverso le immagini di questo mondo incantato, così vicino ma così lontano per i livelli altissimi che raggiunge.
Nel 1981 nasce Emporio Armani, io ho 13 anni, appartengo alla generazione X, oggi si direbbe Xennials, tra le altre cose leggo anche tutti i giornali patinati che trovo in edicola, i miei fratelli sono felici di poter richiedere la stessa paghetta visto che le figurine di calcio panini costano molto meno di una copia di Per Lui e Vogue. Mio papà mi odia per i conti mensili dal giornalaio e mia mamma mi porta alle sfilate con lei, mi chiede quotidianamente pareri sui suoi outfit e se li lascia imporre con un sorriso dolce negli occhi. Un’altra vita e un altro mondo.
In prima media sudo su geometria, chimica e fisica mentre so e sappiamo che i nostri idoli geniali la geometria delle forme, la chimica dei colori e la fisica dei materiali, la sfidano e la vincono ad ogni collezione senza paura ne (apparente) fatica. Le nostre divinità domestiche sono Krizia, Gianfranco Ferrè, Missoni, Versace e ovviamente Giorgio Armani, che per primo rende accessibile l’Olimpo con Emporio Armani. Una rivoluzione epocale.
Nel 1982, l’anno dopo il suo lancio, EA é il ‘must have’ non solo dei teenager come me. L’eccezionale bravura di Giorgio Armani, la sua allure regale (non lo chiamiamo Re Giorgio a caso), il suo stile pulito e innovativo insieme e scelte decisamente innovative come il denim, il jeans per inciso, sposati alla volontà di un posizionamento giovane e quindi accessibile, determinano l’inizio del successo strepitoso di Emporio Armani. Ogni singolo pezzo dà la sensazione di essere parte del guardaroba di un nuovo mondo, regalando un senso di appartenenza impagabile che entra nella leggenda. L’icona del marchio, “l’aquilotto”, è un logo nobile senza macchia, parla delle vette che ogni giovane sogna di raggiungere, anche a occhi aperti, qualsiasi sia la vetta.
Buon Compleanno Signor Armani, e grazie.