YAWP Festival 2025 – In piedi sui banchi di scuola torna a BASE Milano il 31 ottobre e 1° novembre, con due giorni di talk, workshop, storie e visioni per chi crede che la scuola possa (e debba) cambiare. Dopo l’edizione “zero” del 2024, la manifestazione ideata dalla Fondazione Francesco Morelli e diretta da Benedetta Marietti si conferma come uno spazio aperto di confronto e immaginazione, dove educatori, studenti, cittadini e innovatori si incontrano per ripensare insieme l’educazione.
Il titolo dell’edizione 2025 – In piedi sui banchi di scuola – è un chiaro invito alla disobbedienza creativa. Non si tratta solo di ribellarsi, ma di trovare nuove prospettive per apprendere, comunicare, crescere. Il sottotitolo “Imparare altrove” suggerisce proprio questo: la scuola non è (più) solo un’aula, ma può diventare un ambiente fluido, ibrido, aperto al mondo.
In programma, decine di appuntamenti tra lecture, laboratori e performance. Il venerdì mattina si parte con i workshop per studenti: si va dalla scrittura creativa con Matteo B. Bianchi al design digitale con Fastweb Digital Academy, passando per format che esplorano le emozioni, la tecnologia e la relazione. Nel pomeriggio, spazio a docenti ed educatorə con laboratori su didattiche inclusive e nuove modalità di apprendimento.
Tra gli ospiti, nomi importanti come Roberto Battiston, che rifletterà sul ruolo dell’intelligenza artificiale in classe; Matteo Caccia, con uno storytelling show sulle esperienze scolastiche; e Espérance Hakuzwimana, Eraldo Affinati, Luigina Mortari, Laura Silvia Battaglia, per un dialogo che intreccia pedagogia, diritti e cultura.
Torna anche YAWP Talent, lo spazio dedicato ai giovani vincitori del Grant Francesco Morelli, che presenteranno i loro progetti educativi davanti al pubblico.
YAWP è una parola presa da Walt Whitman, un “urlo barbarico” che rompe il silenzio e chiede ascolto. È proprio questo il cuore del festival: non fornire risposte preconfezionate, ma creare spazi per le domande che contano davvero. Perché oggi più che mai serve un’educazione capace di immaginare l’altrove.
Ingresso gratuito, prenotazione consigliata. Tutti in piedi, dunque: si ricomincia dai banchi, ma con lo sguardo molto più in là.