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Ferdinando Principiano

«LA MIA PASSIONE PER IL VINO È DA SEMPRE PRESENTE, PERCHÉ SONO NATO IN UNA FAMIGLIA DI CONTADINI, HO SEMPRE FATTO IL CONTADINO E HO SEMPRE VOLUTO FARE IL CONTADINO»

Written by Martina Di Iorio il 1 March 2016
Aggiornato il 2 March 2017

Dal 5 al 7 marzo al Palazzo del Ghiaccio di Milano andrà in scena Live Wine 2016, Salone internazionale del vino artigianale con piccoli e grandi vignaioli italiani ed europei. Anche quest’anno abbiamo deciso di intervistare i protagonisti dell’evento per capire la loro idea di vino artigianale. Dopo Michele Loda e Stefano Bellotti, oggi è il turno di Ferdinando Principiano dell’omonima Azienda Agricola a Monforte dell’Alba. Senza giri di parole ci dice che per lui un vino artigianale è un vino buono e genuino, prodotto senza l’uso di coadiuvanti o macchinari enologici. Solo rispetto per la vigna e per un territorio di grande tradizione vinicola.

Come è nata la passione per il vino? Hai sempre lavorato in questo mondo?
La mia passione per il vino è da sempre presente, perché sono nato in una famiglia di contadini, ho sempre fatto il contadino e ho sempre voluto fare il contadino.

Puoi presentare la tua azienda e la sua filosofia? Puoi spiegarci come è nata?
La mia azienda ora è di circa 20 ettari. L’ho presa in mano nel 1992 dopo gli studi di enologia. In origine era un’azienda di soli 7 ettari dedicati ai cereali, al vigneto, noccioleto e bosco (avevamo anche una stalla). Mio padre negli anni 70 inizia a dedicarsi solo alla viticoltura, vendendo poi l’uva e il vino sfuso. Io inizio nel ’93 la mia prima vendemmia seguendo la produzione moderna e convenzionale in voga nei primi anni 90. Dieci anni dopo, in seguito a mie intolleranze verso prodotti chimici che usavo in vigneto e verso coadiuvanti enologici che usavo in cantina, decido di cambiare filosofia e iniziare una produzione più naturale.

Ferdinando Principiano
Ferdinando Principiano

Quali sono i vini che producete e da che uve vengono prodotti? Ce ne è uno di cui vai particolarmente fiero?
Barbera Metodo Classico (100% barbera), Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe Bianco con uve Timorasso, un Langhe freisa, un Langhe nebbiolo e 3 tipologie di Barolo. Il vino di cui vado più fiero è il Barolo Serralunga.

Il Barolo Serralunga che non vediamo l'ora di provare
Il Barolo Serralunga che non vediamo l’ora di provare

Quali sono le modifiche sostanziali che hai apportato nel modo di fare il vino?
Ho apportato una quantità enorme di modifiche, ma per rendere più breve e comprensibile il concetto forse sarebbe meglio dire che ho eleminato tutto piuttosto che modificare. Ho eliminato l’uso di coadiuvanti e anche l’uso di macchinari enologici, tutti i prodotti e le pratiche che manipolano il naturale processo di vinificazione. Ciò si traduce nell’equilibrio e nella bevibilità unita alla freschezza dei miei vini.

La vigna dell'Azienda Agricola Principiano
La vigna dell’Azienda Agricola Principiano

Quante persone lavorano da voi? Accogliete richieste di giovani che vorrebbero lavorare in un’azienda vinicola? Ne ricevete molte?
Con noi lavorano 7 persone a tempo pieno, tutte sotto i 35 anni. Riceviamo molte richieste di giovani, ma che non possiamo più accogliere in quanto il nostro organico è già colmo.

Naturale, biologico, biodinamico, artigianale… Le definizioni sui vini si sprecano, e il consumatore è sempre più confuso. Voi come definireste il vostro vino?
Buono e genuino.

La cantina
La cantina

Molti produttori fanno un vanto dell’assenza di solfiti nei propri vini. Nei tuoi vini sono presenti? In che posizione ti collochi riguardo a questo tema?
Sì nei miei vini sono presenti (normalmente si fa un’aggiunta alla messa in bottiglia). Ho sperimentato per alcuni anni i vini senza solfiti e oggi dico che io non li uso perché non ce n’è bisogno, e non perché non devo usarli.

Live Wine 2016 si definisce “Salone Internazionale del Vino Artigianale”. Che cos’è un vino artigianale per te?
Non lo so, io cerco di fare il vino buono e genuino. Se questa è un’arte allora dico che per me il vino artigianale è quello buono e genuino.

Ma un vino artigianale è migliore a prescindere da uno industriale? O è solo più sano? È possibile avere un vino più sano per l’organismo intervenendo già in vigna?
Se vino artigianale significa cosa intendo io, sì è migliore a prescindere. Intervenendo nella maniera corretta già in vigna il vino risulterà più sano.

La maggior parte dei vini sul mercato sono prodotti con diserbanti, concimi di sintesi, pesticidi, ingredienti di originale animale. Sei favorevole a una normativa che costringa i vignaioli a scrivere tutto quello che c’è nelle bottiglie e come viene ottenuto il vino? Perché? In caso affermativo, pensi sia un traguardo raggiungibile in tempi brevi?
Sì sono favorevole, ma penso sia utopistico.

Tre bottiglie che porteresti sulla Luna.
Due bottiglie d’acqua e una di Barolo Pian Polvere 1989 di Riccardo Fenocchio.

Cosa bevi a parte il vino?
Acqua.

Cosa significa per te bere responsabilmente? Bevi tutti i giorni?
Non bevo tutti i giorni, bevo quando il mio corpo me lo chiede.

E se ti è capitato di non bere responsabilmente, qual è il rimedio per una sbronza?
Dormire.