Fabio Bortolotti in arte Kenobit (da pronunciare come il Kenobi “Obi-Wan” di Guerre stellari) cavalca l’onda quadra dell’8bit da ormai 7 anni, armato solo del suo Game Boy e dell’attitudine più turboblasta possibile – con cui ha girato mezza Italia e parte dell’Europa per far scapocciare più persone possibili al suono della sua cassa. Ultimamente ha rilanciato la chiptune a Milano insieme con il suo compare e mentore Arottenbit con la serata Milano Chiptune Underground sfruttando luoghi inusuali e situazioni da concerto punk hardcore. Abbiamo quindi parlato di crowd surfing attaccati al soffitto, della scena chiptune italiana e mondiale e di lottare per il proprio diritto di fare party trasformando in armi soniche vecchie consolle altrimenti destinate al macero.
ZERO: Prima di tutto iniziamo dalle presentazioni, altrimenti io mi limiterei a presentarti come “SquareWave Warrior” e nessuno capirebbe.
FABIO BORTOLOTTI: Il mio nome è Fabio Bortolotti, mi faccio chiamare Kenobit, mi piacciono le lucine che si accendono e le casse che fanno bum bum. Suono con un Game Boy del 1989, organizzo concerti, faccio serate di retrogaming in streaming e mi viene bene il risotto.
Prima di smanettare con il Game Boy e fare musica chiptune, hai mai suonato altri strumenti o avuto altre esperienze musicali?
In gioventù ho picchiato fortissimo la batteria in un po’ di band punk e hardcore. Esperienza vitale a livello di formazione musicale, ma anche molto difficile. Il periodo era quello sbagliato, almeno a Milano: non c’era una scena vera e propria (cosa che invidiavo tantissimo a Torino) e c’erano un sacco di localari da quattro soldi che cercavano di lucrare sulla passione dei giovani musicisti. Ci sono stati alcuni piccoli successi e qualche bella soddisfazione, ma il succo è che io e i miei amici ci siamo presi tante porte in faccia.
Quand’è stata la prima volta che hai preso in mano un Game Boy per farci musica e come ci sei arrivato?
Nel 2009, circa. Avevo caricato su 8 Bit Collective una cover del tema de “Il pranzo è servito”, fatta con un paio di VST orripilanti che imitavano i suoni del NES. 8 Bit Collective, ai tempi, era una community principalmente americana, quindi un pezzo così tricolore attirò all’istante l’attenzione di Arottenbit. Venti minuti dopo l’upload mi aveva già scritto: «Chi sei? Dove sei? Hai fatto altre cose?». Per puro caso, il giorno dopo c’era un concerto a 8 bit a cinque minuti a piedi da casa mia: Bit Bubbles, all’ex Biko, con flyer di Nazzilla, i Chrono Triggers da Marsiglia, Pablito el Drito, Fish & Chip e Arottenbit. Amicizia istantanea. Il set di Arottenbit mi ha steso con la potenza del Game Boy e l’atmosfera mi ha fatto sentire subito a casa. Avevo trovato la mia gente. Il mio primo dialogo con Pablito andò così: «Oh, tra tre mesi facciamo un altro party in Fornace, suoni anche tu!» e io «Ma veramente non ho nulla di pronto!» e lui «Fa niente, scrivi roba, ci vediamo là». Ho passato il resto dell’estate avvinghiato al Game Boy e a LSDJ. Tre mesi dopo ho suonato in Fornace, condividendo il palco con Arottenbit. Emozioni fortissime. La mia vita non è più stata la stessa.
A questo punto ti invito a spiegarci cos’è la chiptune (e per estensione la micromusic) e in cosa si differenzia da altre musiche elettroniche.
Domanda difficilissima. La potremmo liquidare dicendo che la chiptune è musica fatta usando vecchie console e home computer, ma sarebbe una risposta pigra e imprecisa. L’equazione chiptune = musica + videogiochi è sbagliata. Ha un fondo di verità, ma la storia è molto più profonda. La cosa più importante è che la chiptune non è esattamente un genere musicale. È un modo di suonare, un approccio alla composizione, un amore infinito per alcune macchine (più o meno vecchie) e per i loro limiti. E ovviamente per la lotta con i suddetti limiti, che genera soluzioni creative, idee pazze e suoni potentissimi. Esiste della chiptune techno, punk, hardcore, ambient, drone. Si può fare con i Game Boy, con i Commodore 64, con le calcolatrici, con gli Atari ST, con i Sega Mega Drive… Insomma, con tutto quello che contiene un chip audio in grado di riprodurre suoni. La scena della chiptune è fatta di musicisti, artisti, organizzatori, hacker e programmatori che danno nuova vita a hardware obsoleti. C’è chi inventa un tracker per far suonare un Super Nintendo, chi costruisce scatolette con Arduino per sincronizzare via midi un Game Boy e una 808, chi si sbatte per organizzare workshop e serate. Non ci sono trucchi da tenere segreti, solo conoscenze da condividere.
Come nasce l’idea delle serate Milano Chiptune Underground?
Eravamo io e Arottenbit, ad Anversa, a fare i conti con i postumi di un bellissimo concerto (Bitgrid II). Tra una chiacchiera e l’altra, abbiamo iniziato a parlare dei tanti party di chiptune che stavano nascendo e prosperando in Europa, e ci siamo detti: «Perché a Milano non succede niente?». La risposta la sapevamo. Il collettivo che organizzava i microparty milanesi si era un po’ sfaldato e noi avevamo pensato più a suonare in giro che a organizzare feste. A dirla tutta, ero anche un po’ disilluso: mi ero sbattuto tantissimo per organizzare i Bit Brother, una serie di serate 8 bit a Milano, ma i risultati non erano stati entusiasmanti. Al che abbiamo iniziato a pensare alla nostra serata ideale, riflettendo anche sugli errori del passato. Abbiamo deciso che la nostra sarebbe stata una serata senza compromessi. Band e artisti che piacciono a noi, senza cercare di pensare a chi potrebbe essere più “pop” o potrebbe essere più conosciuto a Milano e dintorni. Abbiamo realizzato che il bello della chiptune è il suo lato più underground, e che noi potevamo essere le guide in un inferno di onde quadre. Abbiamo deciso di puntare più su ambienti da concerto punk che da discoteca, su una comunicazione un po’ occulta e sotterranea.
La prima serata l’avete organizzata in un luogo piccolo come la Casa Occupata Gorizia, la terza in un posto ben più grande come Macao. Come avete affrontato queste due diverse “grandezze” con due pubblici necessariamente differenti?
Essere un po’ nomadi ci piace. A Milano ci sono un sacco di posti belli, ma belli per motivi diversi. A seconda dell’artista che vogliamo, quindi, cerchiamo di trovare il posto più adatto. Abbiamo visto la gente sul soffitto (letteralmente) con Goto80 in Casa Occupata Gorizia, poi abbiamo fatto ballare Macao con HarleyLikesMusic. Sono due lati diversi ma affini della nostra idea di “Chiptune Underground”.
Per la prossima serata invece tornerete in un luogo più raccolto come Sotto La Sacrestia, spazio solitamente dedito ad alcoliche jam di garage, psichedelia e rock’n’roll. Questo sottolinea un approccio molto stradaiolo/DIY/hardcore, case occupate, sottoscala e così via. Da dove nascono queste preferenze e qual è il vostro rapporto con la città di Milano?
Io amo Milano. Capisco chi la trova fredda/ostile/antipatica, ma dico sempre che scavando un po’ si scopre una città che sa dare tanto, una città sorprendentemente affettuosa. Se organizzo concerti faccio qualcosa di buono per la mia città e dimostro la mia tesi. Win/win. Il guru della scelta dei locali è Arottenbit. Condividiamo lo stesso amore per il DIY, ma è lui che ha l’orecchio appoggiato sull’underground milanese.
A proposito di jam alcoliche, quali sono stati i momenti più distruttivi e/o sfascioni avvenuti ad una delle vostre serate?
Parliamo del prima, del dopo o del durante? Sparo momenti a caso. Alla fine della serata di Goto80, il suo C64 e i nostri Game Boy erano pieni di calcinacci. Il soffitto era basso e la gente faceva stage diving (anche se non c’era uno stage), ma c’era così tanto casino che poi non riusciva a scendere, quindi spingeva coi piedi sul soffitto per tornare a terra. L’ho interpretato come un segnale di una serata ben riuscita. Il giorno dopo la serata con HarleyLikesMusic, è stato rapito da tre fanciulle che non si perdono mai una serata chip: l’hanno portato a Gardaland.
Oltre a suonare e organizzare eventi chiptune in Italia sei stato più volte in tour in Europa. Ti dico solo tre nomi: Eindbaas, Russia e Traxman. Il resto raccontacelo tu.
Nomi bellissimi. Eindbaas è la mia serata chiptune preferita del pianeta terra. Lineup sempre giuste, pubblico fuori scala, locale perfetto (a Utrecht), atmosfera incredibile. Fanno circa tre party all’anno, consiglio a tutti di andarci. Ho avuto l’enorme onore di suonarci nel 2015, condividendo il palco con cTrix, Danimal Cannon e IAYD. Un’emozione enorme.
La Russia! Per la serie “cose improbabili che mi sono successe grazie al Game Boy”, ho fatto un piccolo tour in Russia (San Pietroburgo, Mosca, Samara). Ero con Random, uno dei miei eroi chiptunari di sempre, e il tutto era organizzato dai ragazzi di Forest Booking: gente fantastica, presa benissimo, che vuole far entrare la Russia nella scena internazionale della chiptune. Spoiler: ci stanno riuscendo. Doppio spoiler: nei prossimi mesi porterò in Italia Zan, un talento incredibile del Game Boy Advance che ho conosciuto là.
Traxman. Ho avuto l’onore incommensurabile di salire sul palco dopo di lui all’Up To Date festival, in Polonia. Normalmente ho la faccia come il culo e non ho paura di niente, ma quella volta, prima del mio set, mi tremavano le gambe. Come faccio a salire sul palco dopo che ha suonato Traxman, che tra l’altro aveva chiuso con una versione juke STUPENDA di un pezzo dei Weather Report? Mi sono tranquillizzato quando mi ha abbracciato perché era preso bene dai Game Boy e mi ha chiesto se poteva fare un video. Davvero, il Game Boy mi ha fatto succedere una marea di cose assurde. Mi faccio un culo blu per farle succedere, ma sono tanto fortunato.
Chiptune e retrogaming sono un mondo legato spesso dallo stesso hardware, anche se non è scontato che un compositore di chiptune debba essere un gamer (o un retrogamer), nel tuo caso le due passioni – musica e videogiochi – coincidono perfettamente. Come contribuiscono nella creazione dei tuoi pezzi e nell’organizzazione di eventi? Penso a un flusso di eventi che va dai video/corso di musica su Game Boy, alle serate retrogaming in streaming o dal vivo, ai pezzi a nome Kenobit, fino alle serate Milano Chiptune Underground con Arottenbit.
Chiptune e gaming sono due insiemi ben separati. Hanno un’intersezione, ma è molto meno rilevante di quanto si pensi. Visto? Ho studiato insiemistica! A parte gli scherzi, cerco di tenere separate le due passioni. Per esperienza, ho notato che il pubblico che si muove per i concerti è completamente diverso da quello che va a un evento legato ai videogiochi. In quest’ottica, ti segnalo un dettaglio importante: la maggior parte della gente che viene a sentire suonare il Game Boy è nata ben dopo l’uscita del Game Boy stesso. Non viene perché è roba rétro o per nostalgia: viene perché l’atmosfera è elettrica e i suoni sono belli e diversi. Nella scena, inoltre, ci sono tantissimi artisti più giovani della console che usano per suonare. Lo interpreto come un segnale molto positivo per il futuro della chiptune. Detto questo, è inevitabile che nella mia testa le due passioni si contaminino a vicenda. La videogame music che ascolto ha una grande influenza sul modo in cui scrivo.
Insieme ad Arottenbit e altri compari a rappresentare l’Italia nel documentario sulla chip music europea “Europe in 8 Bits”, quali sono i nomi per te fondamentali della scena micromusic italiana passata e presente? Come siamo messi attualmente rispetto al resto d’Europa?
Arottenbit, a mio avviso uno dei migliori user di LSDJ, sia per tecnica, sia per creatività.
Tonylight, raffinatissimo user di Nanoloop. Attivo sin dai tempi di Micromusic.net, ha organizzato il primo grande microparty a Milano, in tempi non sospetti (nel 2007, se non erro).
Mat64, maestro del C64, da Roma. Quando ho iniziato a smanettare con il GB, lo ascoltavo ossessivamente. Ha appena fatto uscire un disco con un po’ di inediti!
Buskerdroid. Purtroppo è fermo da qualche tempo, ma ha contribuito a definire il sound del GB italiano, portandolo in Europa.
C’è Pablito el Drito, attivissimo con il suo collettivo RXSTNZ. E non dimentichiamo artisti non più in attività, ma che hanno scritto pagine importanti della storia della micromusic, come Postal Market e i Fish & Chip 8 Bit. Come siamo messi rispetto all’Europa? Non male, ma c’è un sacco di fermento nella scena internazionale. Dobbiamo sbatterci di più, motivo per cui stiamo cercando di formare una nuova generazione di artisti italiani.
E più in generale uscendo da ogni confine quali sono le realtà o i singoli artisti chiptune che ti piacciono di più o che consigli di seguire ?
Ci sono troppi artisti eccellenti da tenere d’occhio. Mi sembra più costruttivo segnalare delle etichette. Cheap Beats dii recente è la label più attiva, sta facendo uscire un sacco di roba buona (tra cui un EP di HarleyLikesMusic che ha sconvolto la scena del GB). 8 Bit Peoples per studiare la storia. Ubiktune, per il lato più funk/fusion/prog/FM della chiptune. Roba di gran classe. LowToy, dove ho fatto uscire il mio LP: il nome più figo del mondo e un catalogo raffinatissimo. Bleepstreet, il lato più club della chiptune. Ha pubblicato alcuni dei miei artisti preferiti, come Henry Homesweet (che arriverà in uno dei prossimi MCU, se tutto va bene).
Per concludere, cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi Milano Chiptune Underground?
Abbiamo grandi piani per i prossimi MCU. Non posso sbottonarmi più di tanto, perché non abbiamo ancora finalizzato niente, ma posso dirti che nel 2016 porteremo a Milano due dei miei artisti chiptune preferiti di sempre. E anche che saranno esperienze diversissime dal solito concerto a 8 bit. Davvero, sarà un WTF bellissimo.
Quando farai uscire il famigerato ep di cover in combutta con il misterioso Bisboch? A quando un nuovo album completo di Kenobit? Uscirà prima Half Life 3 o una nuova puntata di Outcast Sound Shower?
L’EP con Bisboch. È colpa mia! Lui ha finito la sua parte. Ma ho quasi finito. Ho appena chiuso il penultimo pezzo, tra poco ci siamo. Nuovo album completo: sto lavorando a un sacco di nuove tracce. Mi sono evoluto a livello tecnico, quindi me la sto prendendo comoda. Sto facendo un lavoro da perfezionista, ma già dai prossimi concerti suonerò due pezzi del futuro disco. Uscirà prima il nuovo Sound Shower. Una puntata video, su Konami. Per dimostrarti che è vero, ti linko un video unlisted, con la intro e la sigla.