Irrequieti – o più semplicemente sbronzi, da qui i nasi rossi – quattro bonari paesani ad inizio Novecento decisero di animare la vigilia del martedì grasso scorrazzando per i vicoli del paese distribuendo, armati di tunica e forchetta di legno, rigatoni conditi al sugo di carne dai propri pitali. Se le scene da “Animal House” non fossero il vostro forte e siete dubbiosi dell’igiene dell’orinale, potete ripiegare su polentari, fagiolari, tripparoli e fregnacciari per ingozzarvi a dovere tra un stella filante ed una lingua di menelik. Se, invece, le situazioni trash vi invitassero a nozze, allora sotto con il costume da Oliver Twist a chiedere a uno dei 300 nasi rossi di averne ancora. E poi ancora.
Mon 24.02