L’antefatto è di tipo economico. Accadeva, infatti, che nel mese di agosto le cantine del paese si ritrovassero con del vino in giacenza, così, per alzare qualche spiccio, nonché per svuotare le botti in vista della vendemmia, ottenevano dal comune il permesso di vendere il proprio prodotto rimanente spillandolo dalle botti (la cannella è il tubicino che si mette per far uscire il vino dai contenitori e che unisce idealmente produttore e consumatore). L’usanza si è trasformata in una sagra dove, oltre a far sfilare botti e carri trainaiti da buoi, si mangia a profusione: umbrichelli all’amatriciana, maltagliati all’anatra, fettuccine ai porcini, tagliatelle con le rigaglie, cinghiale, coratella, eccetera. Ogni sera menu diverso con la costante della panza piena.
Thu 14.08 – Sat 23.08