Il Superdesign Show prevede per questa edizione della Milano Design Week tante riconferme e alcune sorprese. Cominciando dalle riconferme: come si sa Superstudio ama il Giappone, come dimostra lo stretto legame che permane tra lo spazio e i vari Fuorisalone che si sono susseguiti negli anni passati. Aziende, start-up e grandi collaborazioni proiettano all’orizzonte un panorama di eventi variegati all’insegna del minimalismo formale così come dell’avanzamento tecnologico di una categoria di prodotti sempre più raffinati in termini di performance e capacità d’interazione.

L’installazione scenografica e interattiva di Takahiro Matsuo farà da contraltare alla natura più artigianale e conviviale della Japan Design Week, nella speranza che il tutto non si esaurisca solo in una mostra mercato di prodotti dal forte valore cibernetico ma dallo scarso potere comunicativo. Da ultimo ritorna attesissimo Nendo, del quale possiamo soltanto dire che vediamo già code chilometriche formarsi in quel di via Tortona. L’art direction dell’intero sistema viene affidata a Giulio Cappellini, che ancora una volta si riconferma figura di fondamentale rilievo per la buona riuscita del Salone. Suscita interesse il suo progetto Superloft, un’intera abitazione dal design contemporaneo che, arredo dopo arredo, potrebbe aiutare i più distratti a ridefinire i confini del gusto odierno in materia di living.

Riconfermiamo la presenza anche di Material’s Village, che predispone per l’occasione un nutrito calendario di eventi incentrati sui materiali per l’innovazione: ospite un guest d’eccellenza come il MIT di Boston, in grado come sempre di raccontare in modo entusiasmante e chiaro cose che normalmente anche ai più potrebbero apparire incomprensibili. Si parlerà di Smart City e di Urban Technology, ma quello che forse può generare maggior interesse sono gli spazi che si aprono a mostre indipendenti come IDEA – The Design Supermarket, ironica parodizzazione dell’etica flat-pack, e The Nile Selection e Java Blues, due eventi dedicati alla narrazione dei linguaggi esotici egiziani e indonesiani applicati al design d’arredo di oggi. Insomma, tanta carne al fuoco e un programma per ogni palato che preannunciano un Superstudio con tutte le carte per poter fare bene.